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Servizio di Enzo Paudice @riproduzione riservata
Dovevo intuirlo che quella voglia, appena sveglio, di ascoltare “The same old rock” di Roy Harper accennava oscuri presagi. In questa splendido viaggio di 13 minuti, che dalle rimembranze alle pizzicate di Leo Kottke portano agli assoli, qui veri, di Jimmy Page, c’era un accenno, già nel titolo, a quello che sarebbe successo oggi al Marassi. Qualcosa di già visto, lo stesso vecchio Rock, o meglio la stessa vecchia Fiorentina quella vista contro la Samp. Quella che nei momenti importanti non si fa trovare mai pronta, o al massimo troppo tardi. La stessa vecchia Fiorentina che non riesce a cresce, l’eterna fanciulla che non si è ancora accorta delle rughe che da tempo le circondano il volto. La stessa vecchia canzone : il pensiero constante sul futuro (vedi dichiarazioni Corvino) e mai un piccolo sguardo sul presente.
Dopo otto risultati utili consecutivi, con squadre del calibro di Inter, Lazio e Napoli, la Fiorentina cade a Genova, sponda Samp. Arriva la prima sconfitta del 2018. Contando che si tratti della seconda partita disputata nel nuovo anno solare, e soprattutto che siamo solo al 21 di Gennaio, gli auspici sono tutt’altro che incoraggianti. Ma quello che incoraggia meno è sicuramente l’atteggiamento della squadra visto in campo, soprattutto per i continui errori, di impostazione e di finalizzazione, che si ripetono ormai dall’inizio del campionato. Come non rimarcare inoltre l’assenza di un giocatore di esperienza in questo gruppo, uno che trascini la squadra e che soprattutto svegli chi spesso sembra dormire sul campo. Un giocatore che conosce la serie A come le sue tasche, uno alla Quagliarella mi verrebe da dire… ma forse oggi è troppo facile, vista la tripletta.
È utile sottolineare che nessuno pretendeva che la Fiorentina uscisse oggi dal Marassi con i tre punti in tasca. Avevamo già messo in conto una possibile sconfitta. Quello che stupisce (e tutto sommato mica tanto) è il fatto che ogni volta che si sale di un gradino, basta poco per ricadere. A meno che non si sia Sisifo, è una situazione ancora troppo dura da accettare.
Stay Rock and Forza Viola
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