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Servizio di Valerio Lauri @RIPRODUZIONE RISERVATA
Rinvio a giudizio parziale. Il processo di primo grado, che doveva stabilire chi fosse più colpevole di tentata vittoria dello scudetto, ha visto ribaltate tante certezze che sembravano incrollabili. Il killer instinct, mostrato finora dal Napoli, si è dissolto nel momento migliore, quando i partenopei erano in vantaggio di due gol (e di un uomo). Cade l’imbattibilità di Reina e con essa le sicurezze difensive costruite nell’ultima strabiliante striscia di risultati.
È una vittoria importantissima, ma non chiude le porte dello scudetto ad una Inter indomita, che non si lascia scoraggiare dal folle harakiri di Nagatomo. I nerazzurri, nel momento peggiore della gara, tirano fuori la cattiveria mostrata in questo inizio campionato, che giustifica la posizione in classifica nonostante un gioco non esaltante. La fortuna, che aveva senza dubbio costituito finora un fattore per Mancini, va a schiantarsi contro entrambi i pali della porta partenopea.
Il ‘monday night’ non dissolve i dubbi, anzi, li amplifica a dismisura e, pur dando gli azzurri la vetta solitaria, riporta in gioco persino la Juve e la Roma (seppur momentaneamente in bambola), sotto certi punti di vista. Senza dimenticare la Fiorentina, che nonostante qualche stop di troppo nell’ultimo periodo, rappresenta comunque la mina vagante. Chi pensava ad un verdetto anticipato deve ricredersi.
Le vie dello scudetto sono infinite.
Twitter: @Val_CohenLauri
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