14 Marzo 2025
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Stefano De Cristofaro (Il Centro): “Virtus Lanciano più completa rispetto ad un anno fa. La forza è l’attacco e il carattere. Per la sfida di Avellino, previsti due cambi tra i titolari”

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È una squadra tonica e insidiosa che, una settimana fa, ha fatto tremare il Perugia. La Virtus Lanciano verrà ad Avellino a giocarsi la partita senza particolari assilli a livello mentale, ma con la consapevolezza di avere le carte in regola per fare risultato. Certo, è bene che i frentani siano consapevoli anche della rabbia degli uomini di Rastelli, dopo il ko di Bari. Gli irpini vogliono archiviare la sconfitta del San Nicola ritornando subito al successo, nonostante l’avversaria sia in salute e reduce da cinque risultati utili consecutivi. Per andare più a fondo sulla realtà frenata ci confrontiamo con il professionale e competente Stefano De Cristofaro, firma de Il Centro, giornale più importante dell’Abruzzo. In primis, focalizziamo l’attenzione sull’ambiente rossonero e sulle prospettive per questo campionato: “L’obiettivo dichiarato della società è la salvezza e, quindi, si è in linea con i programmi societari. La squadra è sicuramente più completa rispetto all’anno scorso, ed è soprattutto in attacco che eccelle particolarmente considerando che è il più prolifico del campionato. Si stanno rispettando i parametri societari ma è naturale che la tifoseria sogni qualcosa in più di una salvezza tranquilla, magari un posto nei play off, sfumati l’anno scorso solo all’ultima giornata. Con il Perugia, per esempio, se c’era una squadra che meritava la vittoria era quella frentana per le tante occasioni prodotte ma non finalizzate. Paradossalmente, contro la compagine umbra sono state create più occasioni rispetto alla gara con il Vicenza vinta con un poker. Mister D’Aversa, però, si è professato soddisfatto della prestazione lui che, nonostante sia alla prima esperienza da allenatore, si sta ben comportando. Diciamo che, essendo stata costruita anche con notevoli limiti economici, la Virtus Lanciano sta dimostrando di poter disputare un campionato importante”.Ora entriamo più nel merito di questa squadra, scoprendone assetto tattico e i probabili undici a cui mister D’Aversa si affiderà per strappare un risultato positivo al Partenio-Lombardi: “La Virtus è al terzo anno consecutivo in cadetteria e, ogni campionato, ha cambiato allenatore ma se c’è un filo comune a legare le tre annate è proprio il modulo. Anche D’Aversa, così come faceva Gautieri due anni fa e Baroni lo scorso anno, adotta il 4-3-3, schieramento tattico confacente alle caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione. Contro l’Avellino saranno indisponibili Amenta e De Vita, ma sono assenze relative perché il secondo non ha mai visto il campo mentre il primo è stato schierato solo in una partita entrando a gara in corso. Quest’anno, inoltre, non sembra più il difensore che ha chiuso la passata stagione come capocannoniere della squadra, il che la dice lunga sulla potenzialità offensiva che c’era lo scorso campionato. Rispetto alla gara contro i grifoni umbri, ad Avellino dovrebbero rientrare Ferrario in difesa e Bacinovic a centrocampo. La scelta di affidarsi a Ferrario in retroguardia è figlia della volontà di contrastare la forza degli attaccanti dell’Avellino sulle palle alte, il sacrificato dovrebbe essere Conti con Aquilanti dirottato a destra, mentre l’altro centrale sarà Troest. A sinistra, posto assicurato per capitan Mammarella, mentre tra i pali confermato Nicolas. In mediana, dunque, dovrebbe trovare spazio Bacinovic in cabina di regia, con Vastola e Di Cecco ai lati, peraltro due ex dell’Avellino. Se così dovesse essere, ad accomodarsi in panchina sarà Paghera. Il trio offensivo dovrebbe presentare Thiam, altro ex biancoverde, prima punta, con Piccolo e Gatto sugli esterni”. Fatta questa panoramica, andiamo a vedere chi sono, a detta del collega abruzzese, i giocatori che, per qualità, carisma ed esperienza, possono risultare tra i trascinatori della Virtus: “Per curriculum, sicuramente Bacinovic spicca più di tutti, un giocatore che non ha ancora dimostrato il suo valore essendo arrivato in corso d’opera ma la società ha puntato molto su di lui nella speranza di un salto di qualità. Poi c’è capitan Mammarella che è uno di quelli della vecchia guardia, insieme ai vari Vastola, Di Cecco, Aquilanti Turchi. Lo scorso anni è stato anche prezioso in zona gol, soprattutto sui calci piazzati, mentre in questo campionat deve ancora trovare l’ispirazione. Poi in attacco c’è Cerri, uno dei giovani più interessanti e Nazionale Under 19, finora ha realizzato quattro gol. Rappresenta un’alternativa importante agli attaccanti con i quali potrebbe anche coesistere, non sono escluse soluzioni con lui in campo e Thiam più spostato verso l’esterno. Anche Vastola è andata quattro volte al bersaglio, segno di un campionato in cui sta recitando il ruolo di protagonista”. Alla penna de Il Centro, domandiamo dove risiedano le reali potenzialità di quest’organico e qual è, ma soprattutto se c’è, un aspetto su cui si richiede un lavoro più specifico: “Ripeto che, rispetto ad un anno fa, c’è più ampiezza di organico, questo è importantissimo per una squadra che non è una corazzata. Ci sono 25-26 elementi intercambiabili, il che è una forza non indifferente. Faccio un esempio: l’anno scorso, uno come Di Cecco era chiamato ad esprimersi nei tre d’attacco, pur essendo un centrocampista, ora può ritornare a ricoprire il suo ruolo naturale. Un altro punto di forza della Virtus è il carattere, ci si poteva abbattere dopo i cinque gol subiti con il Frosinone, invece, la reazione è stata da grande squadra. Non è un caso che, 9 degli attuali 14 punti, siano stati conquistati nelle ultime cinque gare, proprio dopo la batosta subita per mano della compagine ciociara. Ciò che vanno evitate, invece, sono alcune amnesie difensive, specialmente sui calci piazzati dove spesso si è stati colpiti. Una maggiore attenzione in fase difensiva potrebbe garantire un maggiore equilibrio”. Ma, per chiudere il confronto, con il caro collega proviamo ad immaginare che partita potrà andare in scena. Questa la sua opinione: “Credo che la Virtus se la giocherà a viso aperto, essendo anche una fase della stagione in ci si può permettere un atteggiamento più sbarazzino. Con questo, non voglio dire che mister D’Aversa schiererà una squadra spregiudicata, ma con la tattica dell’aspettare e ripartire, si possono creare delle difficoltà all’Avellino. In questo senso, la velocità dei due esterni offensivi, Piccolo e Gatto, potrebbe essere importante, ma va sottolineata la forza degli irpini quando giocano tra le mura amiche. Prevedo i frentani con un piglio spavaldo ma non sbilanciato, decisi a segnare un gol ma rischiando anche di subirlo. La squadra sarà seguita da circa 150 tifosi”.

Maurizio Longhi

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