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Quando per l’ennesima volta il mercato di riparazione invernale del Napoli, squadra capolista del campionato italiano, è deludente, i tifosi non possono che essere amareggiati e non possono che cominciare a puntare il dito contro l’indiziato principale considerato responsabile di un altro fallimento, Aurelio De Laurentiis. E’ successo di tutto nel mese di Gennaio: dalla trattativa a strada spianata di Verdi, saltata per completare un processo di maturazione, a quella di Politano, per la quale circa 38-39 milioni complessivi (a fronte dei 26 chiesti inizialmente dal Sassuolo) non sono bastati. Senza dimenticare la clamorosa quanto assurda beffa di Younes il quale non solo aveva già effettuato le consuete visite mediche, ma aveva anche assistito a Napoli-Bologna e solo per poi risalire su un aereo con biglietto di ritorno facendo così saltare una trattativa ormai fatta. Serie di situazioni alquanto strane. Quelle che, inevitabilmente, fanno pensare ad un presidente che “non vuole vincere”. Fatto sta che se così l’avesse considerato anche Sarri, avremmo certamente letto dichiarazioni diverse da quelle pubblicate sui diversi quotidiani sportivi. “Il presidente voleva spendere, Giuntoli ha avuto le palle di non comprare a caso. Il presidente era fortemente intenzionato a spendere, ma la decisione di Giuntoli è stata fenomenale. Potrebbe incidere la sua presenza nelle mie valutazioni del futuro”. Insomma non sono certo dichiarazioni di chi è infuriato con la propria società per non avere acquistato nessun calciatore. E’ però anche palese che un mercato del genere, al quale non diamo voto perché inesistente, non può che innalzare più di un polverone in una piazza così esigente come quella partenopea. Si è giunti a conclusione di un’idea: il Napoli, o se meglio vogliamo specificare Giuntoli, non ha voluto acquistare per ripetere un errore in stile Pavoletti, calciatore che avrebbe dovuto spostare degli equilibri in squadra, ma che in realtà a stento si è spostato per riscaldarsi a bordo campo in qualche gara. Fortuna, però, che ora il calciatore ex Genoa è approdato a Cagliari, in una squadra che lo ha messo al centro del proprio progetto. Ciò che, però, deve far riflettere è che la tifoseria napoletana facilmente si accontenta. Se il Napoli, infatti, avesse acquistato un calciatore (che non fosse Politano, Verdi o Younes considerati da Sarri, profili adatti per il Napoli) e se poi questo non avesse giocato, sarebbe stato considerato l’ennesimo acquisto senza un minimo di criterio. Il lieto fine perfetto sarebbe stato l’approdo dell’esterno neroverde che fortemente ha spinto per la cessione, ma che è stato “costretto” a rimanere in terra emiliana vedendosi rifiutare un’offerta di ben più di 26 milioni (De Laurentiis ha dichiarato che c’era tutto il tempo necessario per la firma dei contratti dei giocatori inclusi nell’affare).
E’ un rischio certamente poter contare sulla stessa squadra senza aver trovato alcun rinforzo, specie quando ci sono ancora da valutare i rientri di Ghoulam e Milik. Inutile, poi, citare i vari Deulofeu, Lucas Moura, Sturridge e così via, poiché sappiamo bene che un allenatore come Sarri necessita di calciatori di un determinato ruolo che abbiano determinate caratteristiche. C’è da specificare, inoltre, che il rapporto fra ‘o professore e il presidente De Laurentiis sono più che buoni. Tanto che il patron azzurro ha deciso di incontrare prima possibile gli agenti dell’allenatore per eliminare una clausola da 8 milioni che costituirebbe solo un pericolo per la panchina azzurra.
Il matrimonio, almeno per ora, va a gonfie vele e De Laurentiis è pronto a blindare l’allenatore toscano con un contratto triplicato d’ingaggio.
Seppure il mercato invernale non ha soddisfatto gran parte della tifoseria che si sono fatti sentire, il presidente ha poche colpe perché ad assumersi una certa responsabilità è stato principalmente Giuntoli, considerato dal suo fedele Sarri un fuoriclasse. “Giunto è un fuoriclasse, ha fatto delle scelte da uomo con due palle così. Ha preferito non acquistare a caso, assumersi anche una certa responsabilità, pur di non mettere in difficoltà me con un calciatore non adatto”.
De Laurentiis ha certamente avuto innumerevoli colpe durante la sua era, ma è anche esagerato imputargli continuamente colpe anche quando non ne ha. In un caso del genere, quando anche le parole di Sarri scagionano non solo il presidente, ma anche Giuntoli è impossibile continuare a credere che il “fallimento” del mercato di riparazione del Napoli sia opera di un tirchio che non vuole mettere mani al portafoglio. E se 40 milioni pronti per essere investiti ne fanno di De Laurentiis, un uomo dal braccino corto…
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