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Ormai alle spalle il lungo ritiro marchigiano, per la Salernitana è tempo di tornare a casa. Tappa intermedia la trasferta di Tim Cup a Benevento, primo appuntamento ufficiale della stagione. E’ già una vigilia particolare per Beppe Sannino, che nel romitaggio sarnanese ha ricavato indicazioni per certi versi contrastanti. Il trainer di Ottaviano presenta il match contro i sanniti sulle colonne del sito ufficiale. Nessun accenno al calciomercato, né agli acquisti che necessariamente dovranno arrivare per rimpolpare un organico ancora numericamente scarno numericamente, con reparti da puntellare ancora a dovere : “Quella di domani è innanzitutto una tappa utile nel processo di avvicinamento al campionato. Veniamo da più di venti giorni di ritiro affrontati con carichi pesanti che sono serviti a capire tante cose e ad acquisire l’idea di come stare in campo ma non possiamo pensare di anticipare i tempi. Ciononostante scenderemo in campo per vincere ogni partita, sappiamo che è un derby e che tifosi e Società ci tengono molto e siamo sicuri che sotto l’aspetto della voglia ci metteremo il massimo”. “Non dobbiamo farci prendere dalla smania di volere tutto e subito – ha proseguito Sannino – La TIM Cup di domani deve servire innanzitutto a noi stessi: il nostro obiettivo principale è quello di presentarci pronti per il campionato con una squadra che non debba soffrire come quella dell’anno scorso, non abbiamo ancora grande brillantezza e questa partita ci servirà per mettere benzina nelle gambe e per capire dove e come migliorare. Il Benevento è una squadra che sta facendo un mercato importante. Giocheremo contro una squadra con un allenatore che ha fatto bene l’anno scorso a Novara e vorranno fare bella figura davanti al loro pubblico. Ma anche noi vogliamo far divertire i tanti tifosi che saranno al “Vigorito” domani, onorando questa maglia in ogni occasione”. Sulla Carta gli stregoni si lasciano preferire, vuoi perché come undici iniziale è più quadrato e completo, ed anche per il fattore campo a loro favore. Ma nel gioco dei numeri dei Precedenti come squadra è come confronti tra allenatori, la bilancia pende per i granata. Beppe Sannino e Marco Baroni: nel novero dei precedenti tra i due tecnici è di gran lunga favorito il mister nativo di Ottaviano, che s’è scontrato con l’attuale trainer beneventano in quattro occasioni pareggiandone una e vincendo in ben tre occasioni. Mai affrontatisi da calciatori (prevalentemente Serie C e D per Sannino, molta A e B per Baroni che è di sei anni più giovane, per giunta), il primo confronto da allenatori risale al 7 ottobre 2001 in Serie C2, quando il Meda di Sannino ebbe la meglio sul Montevarchi di Baroni col risultato di 2-1. Al ritorno la sfida non si ripeté a causa dell’avvenuto esonero di Baroni. Nella medesima categoria i due tecnici si scontrarono anche in Sud Tirol-Lecco, con l’attuale trainer granata alla guida dei blucelesti lombardi: all’andata a Bolzano fu 1-1 contro i biancorossi di Baroni, che al ritorno persero 1-0. L’ultimo confronto in ordine di tempo è relativo al campionato di Serie B 2014/15 in un Catania-Pescara che vide gli etnei di Sannino prevalere 2-1 sui delfini di Baroni: i marcatori siciliani? Rosina e Calaiò… Sarà la prima volta di Sannino contro gli stregoni. Dal canto suo, Baroni ha affrontato la Salernitana da tecnico due volte nello scorso torneo (ko all’Arechi 2-0 e 1-1 al ritorno quando guidava il Novara), più volte invece da calciatore: il primo approccio nel torneo cadetto 1994/95 quando, difendendo i colori dell’Ancona, perse 2-0 a Salerno e pareggiò in terra dorica 1-1. L’anno seguente, passato al Verona, l’attuale allenatore novarese giocò un brutto scherzetto al cavalluccio marino, segnando – poco dopo la mezzora – il gol con cui l’Hellas s’impose in casa all’andata ai danni della compagine di Delio Rossi: per lui 90′ anche al ritorno, gli scaligeri vinsero pure all’Arechi (1-2). Nel torneo 97/98 invece, sempre con Baroni al Verona, i granata andarono a espugnare il Bentegodi 2-0; all’andata (medesimo risultato in favore dei campani) Baroni non era in campo.
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