15 Marzo 2025
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San Vito Positano-Nola, l’evoluzione della specie

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Spirito di adattamento. Potrebbe essere alla base della sopravvivenza di una specie, o semplicemente la migliore caratteristica di una squadra di calcio. Il Nola sa cambiare pelle, lo dimostra a Positano sul terreno difficile del “Vittorio De Sica” e conquista con le unghie e con i denti tre punti pesanti contro il San Vito locale. La gara in Costiera è tiratissima, giocata sul filo dei nervi e dei centimetri. Come da pronostico, la risolve un calcio piazzato, nella fattispecie il calcio di rigore siglato a pochi minuti dalla fine da Zaccaro.

TRAME TATTICHE – Apuzzo disegna il San Vito Positano in un 4-3-3 compatto e solido. Belviso tra i pali, trova davanti a sè la linea a quattro formata dagli under Rocchino (99) e Langella (2000) sugli esterni e dalla coppia Vallefuoco-Valerio Esposito al centro. Centrocampo più di lotta che di governo per i costieri, che schierano A. Esposito, Natino e Amita in mediana. L’attacco è imperniato sui centimetri di Farriciello, con Di Ruocco e Porzio ad occuparsi delle bande laterali. Liquidato risponde con un modulo speculare, dovendo rinunciare ancora a Vaccaro. Confermatissimi sulle fasce gli under Gioventù e Falivene, con Schioppa e Lenci a completare il reparto arretrato. Alfieri, Falanga e Sacco trovano spazio a centrocampo, mentre in attacco Zaccaro è sempre il fulcro, con Magaddino che agisce sulla sinistra e Marotta a destra.

BOTTA E RISPOSTA – Fraseggi elaborati e ricami intelaiati con cura? Scordarselo, su un terreno di gioco come quello di Positano. Uno dei pochi della categoria, ancora non convertito al sintetico. Viene da sè che la gara non risulti particolarmente spettacolare, in particolare nelle prime battute. Spazi intasati, fasi di studio e attenzione fanno il resto. Il match stenta a decollare, scosso solo da qualche calcio piazzato. Al 13′ sugli sviluppi di una punizione per gli ospiti, Lenci si ritrova la palla tra i piedi, ma il gol non è il suo mestiere e si nota. Una decina di minuti scarsi e la situazione viene riproposta in fotocopia: la palla bacia ancora Lenci, che rifiuta l’offerta di segnare ancora una volta sparando largo. La risposta dei padroni di casa è tutta in un tiro da fuori di A. Esposito, che non trova lo specchio. L’episodio, però, pare dare la scossa ai locali, che aumentano i giri. Infatti, di lì a poco, Vallefuoco in pieno stile Halloween mette i brividi al Nola: su corner, prende l’ascensore e brucia tutti, ma calcola male la torsione della sua incornata. Non è l’unica chance, in chiusura di prima frazione. Anche Porzio, nei minuti finali, ha sui piedi una ghiotta occasione, dopo una ripartenza della squadra di casa, ma sciupa tutto con un tiro sbilenco.

CALMA PIATTA – Toni piuttosto bassi per il Nola, anche in avvio di ripresa. Il San Vito prova subito ad approfittare della situazione: Porzio è intraprendente, converge da destra, ma il mancino non è all’altezza e si spegne sul fondo. Lo stesso esterno offensivo costiero, cinque giri di lancette più in là, fallisce ancora l’appuntamento con la rete: stavolta il piatto è alto sopra la traversa. Passano i minuti ed il Nola torna a macinare grinta sotto i tacchetti. Zaccaro dimostra di essere in palla, mettendosi in proprio al 15′ e cercando ambiziosamente la porta da posizione defilata, centrando solo l’esterno della rete. La lucidità dei 22 in campo cala, ma non quella di Liquidato, che piazza la mossa dalla panchina. Al 27′, infatti, decide di rimpolpare la linea d’attacco con Tagliamonte: a fargli posto è Marotta.

IN TRASFORMAZIONE – Il 4-3-3 di partenza muta in un 4-4-2 a trazione anteriore, a testimonianza che accontentarsi del pareggio è solo una scelta di ripiego, per i bianconeri. Ne beneficia lo spettacolo. Sacco prova a sfruttare uno dei pochi svarioni di Rocchino, ne elude l’intervento, ma poi spedisce alle stelle il tentativo. Da punta centrale, Zaccaro diventa satellite di Tagliamonte ed al 35′ lavora bene in area, rifinisce il cross, ma non trova la testa del compagno ben piazzato per questione di centimetri. E’ il preludio al colpo di scena. E’ il 37′, quando Tagliamonte sprinta sulla sinistra, arriva sul fondo e mette il cross: Sacco anticipa A. Esposito, ma viene atterrato. Per l’arbitro Palma non ci sono dubbi, è calcio di rigore. Zaccaro non rifugge la responsabilità, si sobbarca il macigno del rigore e lo trasforma nel gol-vittoria con freddezza, mandando in visibilio i supporters bianconeri accorsi da Nola. Il resto è tutto assalto del San Vito Positano: più orgoglio che idee, con la sola staffilata di Buondonno ad impensierire, relativamente, Avino. Dopo 5′ di recupero, il Nola torna alla vittoria esterna, la prima di stagione.

Liquidato può sorridere, l’identità già vista col Faiano è stata confermata anche in trasferta. Una dimensione camaleontica e convincente per il Nola, l’adattamento alla vittoria anche su un campo non congeniale alle caratteristiche del suo gioco, legittimano la gioia per il successo in Costiera. Altro dato importante: una sola rete subita nelle ultime tre, peraltro su rigore (inventato da Diop): difesa blindata. Per il San Vito Positano, invece, una piccola battuta d’arresto, che non pregiudica il cammino verso i playoff. In fondo, siamo solo all’inizio.

TABELLINO

S.VITO POSITANO-NOLA 0-1

S. VITO POSITANO: Belviso 6, Rocchino 6, Langella 5.5, Esposito A. 5.5, Vallefuoco 6, Esposito V. 7, Natino 6 (38’st Buondonno 6), Amita 6 (47’st Tamburrino sv), Farriciello 6, Di Ruocco 6, Porzio 6.5. A disp. Apuzzo, Amato, Taranto, Coppola, Viscovo. All. Apuzzo 6
NOLA: Avino 6.5, Gioventù 6.5, Lenci 6, Alfieri 6, Falivene 6.5, Schioppa 6.5, Magaddino 6.5 (41’st Castiglione 6), Marotta 5.5 (27’st Tagliamonte 6.5), Zaccaro 7 (45’st Cossentino sv), Falanga 7, Sacco 6.5. A disp. Vacchiano, Ferraro, Cafarelli, Molisso. All. Liquidato 7
ARBITRO: Palma di Napoli 6
RETI: 38’st Zaccaro (rig).
NOTE: Ammoniti Vallefuoco, Porzio, Lenci, Alfieri, Falanga, Sacco. Spettatori 200 circa.

 

Servizio di Valerio Lauri ©riproduzione riservata
Twitter: @Val_CohenLauri

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Nato nella Nola di Giordano Bruno e cresciuto a pane e calcio. Amante della parola scritta, evasione dalle indigestioni di matematica e informatica universitarie. Appassionato di musica a 360 gradi e lettura, nostalgico ma teso alle novità.

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