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Per tutti, chi in campo, chi sugli spalti, il derby è una partita particolare. Un match che vuole una storia a se. Tra gli undici granata che calcheranno il prato del Partenio, uno sarà particolarmente emozionato. Ad Avellino tornerà Boris Radunovic a difesa della porta granata. Il fresco ex di turno, reduce dalla vittoria con l’U21 serba ai danni della Russia, è pronto a rituffarsi nel campionato cadetto. Lo farà nel derby, contro la squadra che di fatto l’anno scorso l’ha lanciato in Italia con una certa continuità, dopo la cessione di Frattali al Parma a gennaio. Il ruolo da titolare di Radunovic è stato fortemente messo in discussione dall’ottima prestazione del suo sostituto, Adamonis, in occasione della gara contro l’Ascoli: rigore parato ed interventi che, a dispetto dei soli 20 anni, hanno mostrato grande personalità del portiere lituano. Che, tuttavia, rientrerà soltanto oggi ad allenarsi con i compagni: fino a ieri era in patria, dove si è trattenuto un giorno in più dopo l’esperienza con la propria U21 che, a differenza di Radunovic, non l’ha visto protagonista in campo ma solo in panchina contro la Polonia.
Bollini, inoltre, sembra intenzionato a ripristinare le delicate gerarchie del ruolo. Avrà pure commesso qualche incertezza, vedi Parma, ma Radunovic resta il titolare, anch’egli giovane e con ampi margini di miglioramento. relegarlo in panchina dopo l’exploit del suo vice già alla giornata numero 8 e senza una sequela di pesanti errori, avrebbe significato perdere psicologicamente il ragazzo e generare stucchevoli balletti tra i pali come quelli già visti all’ombra dell’Arechi. Chiedere a Strakosha e Terracciano, ad esempio, oppure a Iannarilli e Berardi.
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