14 Marzo 2025
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Salernitana: dopo l’allenatore, la piazza aspetta i colpi

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La piazza è stata tranquillizzata. In panchina non giunge un allenatore qualsiasi, ma un uomo navigato, che ha fame di fare bene. Il popolo voleva un segnale ed è arrivato. Ora aspetta i colpi dal mercato. Questa è Salerno, una piazza insaziabile, che mangia pane e pallone. Si dica così: la Salernitana stava per sbandare ed andare fuori strada, disorientata da “mamma Lazio” e dalla telenovela Bielsa. Poi come un improvvisa sorpresa, è giunta una sterzata improvvisa, netta, decisa, con l’ingaggio di un tecnico esperto come Sannino che spazza via ogni possibile “ve l’avevo detto, siamo la seconda squadra biancoceleste”. Almeno sulla carta. Lotito ascolta Fabiani, il tentativo è non ricadere nell’errore e il diesse l’ha capito. Attenzione, non basta l’accordo con Sannino per dimenticare una quarantina di giorni in cui si poteva e doveva certamente programmare meglio e in maniera più indipendente dalle faccende laziali (e della Nazionale di Conte). Perchè la Salernitana, dati alla mano, è l’ultima squadra tra Serie A e B ad ufficializzare la guida tecnica per la stagione 2016/17: nella capitale ci ha pensato ieri il co-patron, con tanto di conferenza stampa di Inzaghino, mentre pure il Brescia – che da tempo aveva in mano il sì di Christian Brocchi – ha dato l’annuncio formale dell’ex milanista nella giornata di ieri. Lì sì, senza sorprese. Mentre in Campania la sensazione di relegare in ultimo, superficialmente, ogni decisione legata a un cavalluccio che scalpita e non vuole essere secondo a nessuno. Sannino, insomma, è un buon antipasto ma per scacciare i dissensi dopo i ritardi notevoli delle portate ci vorrà un pasto da leccarsi i baffi: i tifosi della Salernitana, del resto, sono seduti a tavola da un po’ di mesi.Per carità, ventiquattr’ore in più o in meno non faranno la differenza, soprattutto se sul mercato la marcia granata si rivela paradossalmente più spedita di quanto si possa immaginare vedendo la situazione dall’esterno, con un tecnico reperito ieri in fretta e furia, diversamente dalle impalcature (poi rivelatesi di sabbia finissima) montate per tutto il mese di giugno. Fabiani s’è mosso bloccando elementi utili per qualsiasi tecnico, di comprovata esperienza e caratura per il campionato cadetto, come i già ufficializzati Laverone e Vitale, nonchè gli obiettivi dichiarati Munari e Rosina. Per non dimenticare Bacinovic (s’attende lo svincolo d’ufficio dal Lanciano ma lo sloveno è virtualmente granata) e la “scommessa” Caccavallo. La proprietà granata, assieme alla dirigenza, è chiamata a dare un segnale forte alla tifoseria, giustamente scottata dallo “scippo” di Inzaghino e dalla dipendenza temporale e decisionale da impegni e realtà apparentemente separati dal mondo granata. Parzialmente, con Sannino e le ben avviate trattative di mercato, questi segnali stanno arrivando. Ma non bastano. La gente di Salerno s’aspetta molto, alla luce degli “errori dello scorso campionato da non ripetere” – per stessa ammissione di Marco Mezzaroma – e dell’oltremodo sofferta salvezza conquistata a giugno. Il pubblico dell’Arechi merita una programmazione di spessore, senza improvvisazione, con obiettivi che siano qualcosa in più di quel “mantenere la categoria e poi si vedrà”. Almeno, se ancora qualcuno voleva conferme, con le cifre fatte registrare nell’ultima stagione ai botteghini di certo quest’estate Lotito potrà stare tranquillo: il bisogno di invocare i diecimila o i ventimila per fare la squadra, proprio non si avverte.

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