13 Marzo 2025
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Perugia-Avellino 1-1. Al “Curi” la migliore trasferta dei lupi, ma non basta

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L’Avellino visto ieri sera al “Renato Ciro” di Perugia è stato il migliore Avellino formato trasferta.
Squadra rigenerata grazie alla sorpresa che mister Walter Novellino riserva a tutti.
Il tecnico degli irpini, con tanta umiltà mette da parte il suo credo calcistico cambiando l’assetto tattico.
Accantonato l’amato 4-4-1-1, il mister passa al 3-5-2, regalando compattezza difensiva alla squadra.
Squadra che da subito dimostra di volere fare sua la gara, dominando in lungo ed in largo l’avversario per tutto il primo tempo; soprattutto sulle fasce con Molina e Laverone che arrecano tanti grattacapi agli umbri.
I biancoverdi sono i protagonisti assoluti della prima frazione di gioco con tante occasioni da rete.
Rete che effettivamente ci mette poco ad arrivare per gli ospiti.
Al dodicesimo minuto Asencio porta in vantaggio l’avellino, ma l’emozione della gioia viene immediatamente spenta dall’ingiusta decisione dell’arbitro, che annulla un goal regolare.
E’ il 23-esimo quando Migliorini, di testa, ha un’altra buona occasione, negata dall’esterno difensore umbro che si oppone in modo prodigioso.
L’autore della rete annullata ci riprova poco più tardi e precisamente al 35-esimo, mandando però la palla poco fuori dalla porta avversaria.
Tra le tante opportunità dei campani, solo una volta i padroni di casa si rendono pericolosi, al 18-esimo minuto
Buonaiuto supera facile Suagher dalla sinistra e scodella un traversone su cui s’avventa Di Carmine, ma l’attento portiere degli irpini, dice no.
Il tanto cercato vantaggio irpino arriva meritatamente al 42-esimo, dove su un bellissimo cross di Laverone, svetta Ardemagni, che con un fantastico colpo di testa, spiazza Rosati.
L’attaccante ex Perugia sigla la sua sesta rete della Stagione, giustamente non esultando.
Gli atleti prendono la via degli spogliatoi senza extra time.
Alla ripresa l’Avellino abbassa troppo il baricentro e ha un vistoso calo sul piano atletico.
Due fattori quelli sopra citati che consentiranno al Perugia di prendere coraggio e fare pressione all’intera retroguardia irpina.
Il tecnico dei biancorossi infatti sostituisce Falco per un’altra punta, Cerri, da affiancare a Di Carmine.
Sostituzione che risulterà decisiva per il risultato finale della gara, come vedremo più avanti.
Al 18-esimo l’intervento straordinario di Laverone, impedisce al tutto solo Cerri di calciare indisturbato in porta.
I grifoni protestano per un rigore non concesso, apparentemente ingiusto e guardando le immagini grazie alla tecnologia, effettivamente il rigore non c’è perchè Laverone interviene toccando prima la palla e poi l’avversario.
L’arbitro La Penna sbaglia però clamorosamente al 28-esimo, quando agli umbri stavolta concede il rigore, per il tocco di braccio del biancoverde Molina.
Le immagini confermeranno in seguito che il calciatore dei lupi viene colpito dal pallone su un fianco.
Sul dischetto si presenta Cerri che non sbaglia. E’ 1-1.
Poco dopo, fortunatamente per la retroguardia irpina, nessun attaccante biancorosso approfitta di un insidioso cross del loro compagno Terrani.
Al 43-esimo Migliorini, uno dei migliori in campo, salva su Cerri ed un goal praticamente fatto.
Tre minuti più tardi arriva l’ultima occasione per i campani con una bordata da fuori area del calciatore Di Tacchio, ma Rosati si oppone egregiamente.
A pochi minuti dal termine della gara viene espulso il tecnico dei lupi, Walter Novellino che supera lo spazio ad egli consentito nel dare indicazioni all’atleta Suagher, in campo.

Termina in parità tra Perugia ed Avellino, dove quest’ultimo grazie al nuovo assetto tattico è più organizzato e compatto.
Più certezze dunque per i biancoverdi che concedono davvero poco all’avversario (solo una palla goal) nel primo tempo.

Tutto questo però non basta, alla ripresa infatti gli irpini ritornano ad essere il solito Avellino, quello incapace di sostenere atleticamente un’intera gara. Calo fisico e baricentro abbassato permettono ai grifoni di prendere quel coraggio assente nel primo tempo.
Le squadre così come si spartiscono i 90 minuti di gioco così si dividono il risultato finale che malgrado i torti arbitrali, ci sembra giusto.

Radu 6: miracoloso l’intervento sul tiro ravvicinato del biancorosso Di Carmine, evitando così il vantaggio del Perugia. Bene sulle uscite.
Attento.

Suagher 5: si fa surclassare da Buonaiuto che è davvero troppo veloce. Il peggiore della retroguardia irpina. Lumaca.

Migliorini 7: salva per due volte la porta biancoverde con interventi alla Nesta. Si fa vedere anche in fase offensiva, mancando una personale rete. Muro.

Ngawa 6.5: buonissima prestazione del belga soprattutto nel primo tempo. Sempre preciso negli interventi, è giovane ma gioca come se avesse venti anni di carriera alle spalle. Veterano.

Laverone 6.5: probabilmente la migliore gara da quando indossa la casacca biancoverde. Primo tempo perfetto. L’avversario Pajac non riesce a stargli dietro.
Indiavolato.

Moretti 6: alterna cose fatte bene a meno buone. Sa che per il mister è indispensabile.
Prezioso.

Di Tacchio 6: tanto lavoro per lui che aiuta molto la retroguardia. A fine gara sfiora anche la rete della vittoria irpina.
Operaio.

D’Angelo 6.5: sfiora in diverse occasioni la rete. Lotta e si sacrifica per i compagni, grande prova di generosità da parte del capitano.
Lottatore.

Molina 6: ci mette un pò a carburare ma presa confidenza con il terreno di gioco, mette in difficoltà la retroguardia umbra. Cala nel secondo tempo.
Incostante.

Asencio 6: lotta come un leone in mezzo alla retroguardia biancorossa. Tanto sacrificio per lui che aiuta i compagni.
Coraggioso.

Ardemagni 6.5: fa tutto, anche il lavoro sporco. Si prende i calci dalla squadra avversaria, recupera palloni, fa salire i suoi, realizza un goal molto bello.
Bomber ritrovato.

Castaldo 5: non incide sulla gara.
Presenza inutile.

Falasco SV

Lasik 5.5: non contribuisce nè con la sostanza nè con la fisicità, ma anzi commette amnesie che potevano costare caro all’Avellino.
Distratto.

Novellino 6.5: bravo ed umile nello sconfessare il suo credo calcistico passando ad un nuovo assetto tattico, correggendo così gli errori fatti nelle precedenti gare. Un 3-5-2 che ha permesso all’Avellino di chiudere gli spazi concedendo poco al Perugia.

Simona Teta

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