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Ormai ci siamo: l’evento tanto atteso è alle porte. Il Napoli si appresta a disputare la semifinale d’andata di Europa League, l’obiettivo è quello di assicurarsi un posto per Varsavia. Da un lato ci saranno Napoli e Dnipro, dall’altro Siviglia e Fiorentina, due italiane su quattro. È stato evitato lo scontro fratricida, i viola hanno beccato i campioni in carica, mentre i partenopei una squadra dell’Est che conosce molto bene la competizione e che, spintasi fin qui, vuole continuare a sognare. L’Europa League è lunga e logorante e, alle prime battute, può sembrare un peso, spesso, vengono impiegate le seconde linee poi, per chi ha la possibilità di andare avanti, inizia a farsi intrigante fino a diventare il primo obiettivo. Il Napoli potrebbe rendere leggendaria e storica una stagione iniziata male con la defenestrazione dalla Champions per mano dell’Atlethic Bilbao che poi, declassato in Europa League, è stato eliminato dal Torino. Vincere una competizione così riempirebbe le piazze delle città, la gente si riverserebbe, festante e inebriante, per le strade, fino all’alba. In questi giorni, a Napoli, ci si è ricordati di quella doppia semifinale contro il Bayern Monaco in quell’anno in cui la corazzata guidata da un certo Diego Armando Maradona alzò la coppa Uefa sotto il cielo di Stoccarda. Da allora non ci si era mai spinti così lontani in Europa, ecco perché la gara di stasera fa rivivere i fasti di una storia gloriosa che si riaffaccia nel presente.
Tra il Napoli e la finale c’è il Dnipro, un’avversaria da non sottovalutare e che intendiamo conoscere meglio. Per farlo, contattiamo il gentile e preparato Edoardo Buganza, redattore di Tuttocalcioestero.it e profondo conoscitore del calcio ucraino, che ci racconta tutto sulla seconda forza di questo campionato. Partiamo da una panoramica generale che tocca anche lo stato attuale della Prem’er-Liha: “Nonostante, a causa delle vicissitudini politiche, questo sia il campionato più debole della storia del calcio ucraino, non è affatto da sottovalutare. Dico questo perché le statistiche non sbagliano: quest’anno c’è stato lo Shakhtar che ha superato i gironi di Champions ed è stato eliminato solo dal Bayern Monaco agli ottavi, mentre in Europa League la Dinamo Kiev è uscita fuori ai quarti e il Dnipro è ancora in corsa con a possibilità, addirittura, di giocarsi la finale della competizione. Prima di parlare della squadra di Markevyc, giusto spendere due battute sulla pesante situazione politica che si sta vivendo e che ha un forte riverbero anche sul calcio. Addirittura anche gli spogliatoi sono divisi perché i giocatori si schierano politicamente e, all’interno di una squadra, ci possono essere filo-russi e filo-ucraini. Se prima gli stranieri vedevano nel campionato ucraino una vetrina importante, ora molti se ne sono scappati a gambe levate per una contingenza che non garantisce la sicurezza personale. Così anche il Dnipro ha perso il terzino sinistro, Egidio, un brasiliano arrivato dal Cruzeiro, che è andato via dopo pochissimo ed è stato fatto di necessità virtù. Per quanto riguarda la squadra attuale, be’ è ancora in corsa per il Triplete perché, in campionato, è seconda a sei punti dalla Dinamo Kiev e con un punto di vantaggio dallo Shakhtar ma, nelle ultime quattro giornate, deve giocare con entrambe per degli scontri diretti che decideranno tutto. Mentre, nella coppa nazionale, bisogna giocare la semifinale di ritorno proprio contro lo Shakhtar che si è aggiudicato di misura l’andata, mentre in Europa League si farà di tutto per provare l’impresa di guadagnarsi la finale d Varsavia. C’è da dire che il Dnipro si giocherà tutto in una settimana perché il 14 maggio ci sarà il ritorno contro il Napoli, il 16 lo scontro diretto in campionato con la Dinamo Kiev e il 20 il ritorno di coppa con lo Shakhtar. Questo, se da una parte è uno stimolo perché si è ancora in lotta su tre fronti, dall’altro potrebbe rappresentare un peso e, magari, si concentreranno le energie per l’obiettivo che apparirà più percorribile rispetto agli altri”.
Ora un’ampia analisi tecnico-tattica: “Innanzitutto c’è un dato curioso che sono andato a scovare: sicuramente non farà piacere al Napoli ricordare il 3-1 con cui il Dnipro nel 2012 si impose sul Napoli di Mazzarri e Cavani, ma molte pedine che allora scesero in campo nella squadra allenata allora da Juande Ramos, lo faranno anche stavolta. In quel Dnipro giocava anche Strinic che ora indossa la maglia del Napoli, l’infortunio lo terrà lontano dal campo e non potrà giocare contro i suoi ex compagni ma, anche se non prenderà parte alla gara, credo che abbia già riferito i segreti a Benitez visto che, pur cambiando allenatore, il gioco è rimasto lo stesso. Il Dnipro è una squadra esperta, concreta e poco spettacolare, il modulo è un difensivo 4-5-1 anche se qualcuno vuole farlo passare per un 4-2-3-1. Prima di passare alla probabile formazione, doveroso spendere due parole sul tecnico Markevyc, uno che, nel 2005, è stato chiamato alla guida del Metalist in seconda divisione e due anni dopo era già in Europa League e da allora è sempre stato presente in campo europeo. Passando alla probabile formazione anti-Napoli, in porta ci sarà Boyko, affidabile ventisettenne proveniente dalla Dinamo Kiev. Il pacchetto arretrato a quattro, dovrebbe presentare Fedetskiy a destra, Cheberyachko e il brasiliano Douglas al centro, con Leo Matos a sinistra. Quest’ultimo è stato adattato in questo ruolo visto che giocava addirittura alto a destra, ma può giocare anche in questo ruolo sfruttando tecnica e velocità, mentre gli altri interpreti della retroguardia la mettono di più sulla fisicità. I due mediani del centrocampo sono molti diversi: c’è Rotan, che è il capitano e il leader indiscusso, e che si occupa della costruzione del gioco, mentre il georgiano Kankava è il classico rubapalloni, il distruttore delle manovre avversarie. Largo a sinistra brilla la stella di Konoplyanka, un giocatore di cui mi meraviglio di come non giochi nei migliori campionati europei. Indubbiamente è il più forte del campionato ucraino, la sua caratteristica è quella di giocare a sinistra per rientrare con il destro e far male, è lui il pericolo numero uno ed è, inoltre, dotato anche di ottima personalità. A destra, invece, c’è questo Luchkevych che è un ’96 molto interessante, fossi un operatore di mercato lo consiglierei ai migliori club, a mio avviso è fortissimo e non gli manca niente. Qualche dubbio arriva per quanto concerne la prima punta e l’uomo che gli agirà alle spalle: come punta centrale si contenderanno una maglia Seleznev e il croato Kalinic, con quest’ultimo favorito essendo anche il miglior realizzatore della squadra con dodici gol. Mentre, qualche metro più dietro, si giocheranno una maglia Bezus e Shakhov, l’autore del gol contro il Bruges che ha regalato ai suoi la semifinale contro il Napoli”.
Dopo uno studio così approfondito del Dnipro, ci viene spontaneo chiedere al collega cosa debba temere il Napoli e come bisogna disinnescare i pericoli: “Prestando molta attenzione alla catena di sinistra composta da Leo Matos e Konoplyanka, quest’ultimo è in grado di inventarsi la giocata giusta da un momento all’altro. Quindi, se saranno Maggio e Callejon i loro dirimpettai, devono stare molto attenti, così come dovrà esserlo Ghoulam a sinistra per ammansire un giovane rampante come Luchkevych. Diciamo che il Napoli dovrà fare attenzione ai due esterni del Dnipro, in particolare l’asse di sinistra sul fronte offensivo ma c’è il rischio che possano lasciare degli spazi in fase difensiva. Il Dnipro è una squadra che subisce poco ma contro un attacco stellare come quello del Napoli può andare in netta difficoltà. Gli azzurri devono cercare di limitare uno come Konoplyanka, se vi riescono hanno neutralizzato più del 50% del potenziale avversario”. Infine, ci interessa sapere da Buganza chi, secondo lui tra Napoli e Dnipro, gode di maggiori chance di accedere alla finale in terra polacca: “Credo proprio che non ci sarà storia, anzi, la domanda è se il Napoli riuscirà a chiudere il discorso già all’andata. Per me potrebbe anche archiviare la pratica al San Paolo perché il Dnipro, anche sotto di due gol, non lo vedo capace di rimontare, quindi, dovesse andare sotto, già si metterebbe tutto in salita per gli ucraini. Ragionando in termini di percentuali sull’approdo in finale, assegno un 80% al Napoli e un 20% al Dnipro”.
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