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Servizio di Carmine D’Argenio @riproduzione riservata
Il rinnovato Perugia di gennaio, dopo “le prove tecniche” a porte aperte di inizio settimana, alzava ‘ufficialmente’ il sipario sui suoi innesti, contro lo Spezia nella venticinquesima gara di campionato serie b. Sotto la direzione di Nasca di Bari, Bisoli affidava l’estrema difesa dei pali biancorossi all’inossidabile Rosati, che salvava il risultato nei minuti finali. La terza difesa meno battuta della cadetteria si riappropriava dopo tre turni di squalifica di Belmonte. Andavano a completare il terzetto dell’ormai collaudato 3-5-2, Volta al centro e Rossi sulla sinistra. La novità nel modulo era apportata da Prcic, il Franco-bosniaco, chiuso a Torino dalla presenza di Boselli. Per lui 46 presenze in League 1, in serie A, 2 spezzoni di partita con il Toro, in nazionale Serba 4 presenze al fianco di Lulic, Pianic, Dzeco. Davanti alla difesa, da regista basso a fare da raccordo con la linea mediana, prende le chiavi del centrocampo ed ogni azione sia di interdizione che di impostazione parte dai sui lanci, dalle sue aperture e dai sui cambi di campo. Al suo fianco, sulla destra buoni anche i movimenti dell’altro acquisto di ‘riparazione’, Molina. Alla sua sinistra Della Rocca completava l’interno centrocampo. Sugli esterni a sinistra con le sue discese che hanno attirato le mira dalla serie A, rispedite al mittente almeno per questa sessione invernale, Leonardo Spinazzola. Sulla destra, per affondare con i suoi cross, il capitano Lorenzo Del Prete. Bianchi a prenderle tutte di testa, e dopo quasi 4 anni di astinenza dai campi, Stefano Guberti, ad impensierire in attacco la difesa a quattro degli uomini di Di Carlo. Quest’ultimo schierava Chichizola in porta. De Col, Postigo, Terzi e Migliore sulla linea difensiva. Errasti, Pulzetti, che lasciava in dieci i compagni per una entrata scomposta sanzionata con il rosso, Canadija e Piccolo, alle spalle di Calaiò e Situm. Entrambi organici di tutto rispetto: 3 giocatori oggi seduti sulle due panchina, Mancini per il Perugia nonché Acampora e Vignali per lo Spezia, richiamati per l’amichevole Under 21 di mercoledì 10 febbraio. Dei ‘nuovi’ gettava la spugna com’era comprensibile, prima Guberti. Sostituito da Rodriguo Aguirre. Il calciatore portato in Italia dell’Udinese a 19 anni, già allenato da Stramaccioni, Sarri e Colantuono. Tanta corsa e rapidità per lui. L’unico colpo di testa verso la porta spezzina è opera sua. Si esibisce anche in una rovesciata che però non termina nello specchio. Dopo l’ennesimo recupero palla con relativa messa in gioco dei compagni, come vuole Bisoli, è Prcic a chiedere il cambio. Al suo posto Rizzo. Per sbloccare uno zero a zero, che come dirà di li a poco in conferenza Pier Paolo Bisoli, “si aveva netta la sensazione che fosse stata la ‘classica’ in cui anche con minuti aggiuntivi ed altri tentativi, difficilmente sarebbe entrata”; usciva un difensore, Rossi ed entrava l’ex, attaccante Ardemagni. Probabilmente la più ghiotta occasione per i padroni di casa proprio sui suoi piedi, che però non riescono ad agganciare un pallone ad 1 metro dalla linea di porta. Mancata deviazione. Tre punti mancati sul campo amico. Per la legge dei grandi numeri al Curi finisce a reti inviolate: nelle ultime quattro, 10 reti subite e 3 fatte per lo Spezia. Un pareggio, come una sola volta nelle ultime otto complessive, le restanti quattro se le era aggiudicate il Perugia, per tre vittorie Spezia. Tuttavia, come sottolineato sempre dell’allenatore in conferenza post gara, due punti recuperati sulle perdenti dirette concorrenti play-off. Due squadre, Perugia e Spezia, ben messe in campo, solide, difficili da superare, che concedono poco o nulla agli avanti avversari. Dopo le due vittorie consecutive a Vercelli e con la Salernitana al “Picco”, gli uomini di Mimmo Di Carlo tornano al pareggio, come nella prima dell’anno nuovo con il Bari. I grifoni, con maggiori possibilità di scelta, restano a quota 23 goal segnati. Dopo tre sconfitte casalinghe e la vittoria a Crotone che a sua volta non perdeva in casa da febbraio 2015, ripartano dallo zero a zero della prima partita a calcio mercato chiuso.
Carmine D’Argenio
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