14 Marzo 2025
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Paganese-Virtus Francavilla, i Top e Flop azzurrostellati

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Servizio di Stefano Sica @riproduzione riservata

La Paganese c’è, è viva e lotta insieme a noi. E’ questo il responso dell’ultimo match azzurrostellato contro la Virtus Francavilla, pareggiato (2-2) grazie ad una ripresa generosa in cui si è ammirata tutta la sfrontatezza di un gruppo giovane e determinato a non arrendersi prematuramante nonostante i tanti limiti (tecnici e caratteriali) oggettivi e una quadratura tattica ancora da perfezionare. Per la squadra di Favo si tratta del terzo pari consecutivo ed è già una buona notizia dopo la mini crisi culminata nello stop di Matera, figlio di una prestazione totalmente insufficiente. Vedere di questi tempi la Paganese distendersi con abilità e furbizia per almeno 65-70 minuti – quelli che la avvicinerebbero alla vittoria tanto agognata – è impossibile, anche se qualche segno di miglioramento graduale lascia diversi spiragli per un ottimismo moderato. Le vie della provvidenza sono sempre infinite ma chiedere di più, qui ed ora, è difficile. Avanti adagio, quindi. Del resto le contraddizioni di una squadra giovanissima e completamente rinnovata, sono emerse con chiarezza dal pomeriggio del Torre. Punto primo: l’ansia. O psicolabilità, per dirla con le parole di Favo. E’ quella che non ha consentito agli azzurrostellati di approcciare al match con spavalderia e sicurezza dei propri mezzi. La posta in gioco poteva apparire alta (vincere finalmente in casa contro un avversario tosto ma apparentemente alla propria portata) e questo ha limitato l’allegra incoscienza di una squadra che poi si è avvitata in una manovra lenta e noiosa nonché nei soliti errori grossolani, tecnici e di concetto. Sciagurato prendere gol a 10 secondi dal termine del primo tempo: segno di scarsa tensione e nervi molli. A maggior ragione se si consente un traversone facile e, come spesso accade (Matera, su tutti, docet), si va in difficoltà nella lettura di queste parabole. Punto secondo: la facilità attuale nell’innescare la scintilla che storpia il corso degli eventi dopo tanto torpore e molti schiaffi presi.

E infatti, dopo l’intervallo, è cambiato tutto nella testa dei giocatori. Hanno funzionato le mosse di Favo (Regolanti in primis e poi la freschezza di Ngamba negli ultimi 20 minuti per riequilibrare il centrocampo) e un modulo (il 4-2-4) che psicologicamente ha fornito un messaggio vincente al gruppo. La Paganese ha accelerato, morso, reagito quando doveva reagire e difeso con rabbia quando occorrevano sacrificio e attenzione negli ultimi 20 metri (il 2-1 pugliese arriva da una mezza papera di Gomis). E pensare che si sarebbe potuto persino vincerla questa partita e, per quanto il pareggio abbia rispecchiato l’andamento della sfida, nessuno avrebbe potuto gridare al furto. Cartellino rosso, in questo senso, per il direttore di gara, il signor Longo di Paola, capace di non vedere – da pochi passi e da una prospettiva verticale libera – l’atterramento di Cesaretti ad opera di Biason, almeno un metro dentro l’area di rigore. Mancavano davvero pochi istanti alla fine della partita. Peccato, perché si sarebbe interrotto anche il tabù del Torre (tre pari e due sconfitte dall’inizio del campionato). Ma va bene così. Per ora, naturalmente. Perché poi servirà svoltare seriamente per non venire assorbiti da ambienti malsani e pericolosi. Di seguito i Top e i Flop della gara con la Virtus.

TOP

REGOLANTI – Un gol rabbioso e un altro negato soltanto dalla prontezza di riflessi di Albertazzi. L’attaccante scuola Frosinone è tornato. Col suo ingresso ad inizio secondo tempo al posto di uno spento Bensaja, Favo passa ad un 4-2-4 che già aveva dato qualche riscontro positivo contro la Juve Stabia. L’ex Gubbio e Fondi ha sofferto l’astinenza da gol, si è fatto male, ha saputo aspettare il suo momento e poi si è rimesso in gioco alla grande. Sta però al tecnico azzurrostellato trovare la soluzione adatta a questo rompicapo: continuare col 4-3-3, che esclude in automatico il giocatore da ogni possibile impiego, o riprendere il discorso dal 4-2-4 considerata anche la chiara volontà della punta di disimpegnarsi con un partner vicino? In quest’ultimo caso, capitan Carcione avrebbe però maggiori difficoltà di inserimento tattico. Si vedrà.

L’IMPEGNO DEI NUOVI ENTRATIBernardini e Ngamba forniscono una prova incoraggiante dal momento del loro ingresso in campo. Il biondo mediano, che va a rimpiazzare un sontuoso Tascone (ottima la sua prova), assicura la solita fase apprezzabile di interdizione, mentre l’ex Nizza, che prende il posto di un Talamo più in ombra nel primo tempo ma in netta crescita nel secondo (e non solo per il gol), ha il compito di assestare il reparto col proprio equilibrio tattico. Non a caso la squadra si riposizionerà sul 4-3-3 una volta agguantato il pari, ma l’atleta franco-camerunense prova comunque due volte a bucare la porta di Albertazzi. Ecco, una nota positiva emersa dal pari coi biancazzurri arriva proprio dalla disponibilità e dalla lucidità fisica e mentale di coloro che sono stati chiamati in corsa in un momento difficile.

FLOP

L’INTERA RETROGUARDIA – Non è la prima volta che siamo costretti a mettere il quartetto difensivo azzurrostellato sul banco degli imputati. Piana e Carini, come a Matera, commettono errori individuali evidenti e vanno spesso in confusione: eclatante l’incomprensione tra i due che per poco non manda in rete Ayina che ha il merito di crederci su questa palla vacante. Della Corte, che pure inizia molto bene in fase propositiva, fa crossare con troppa leggerezza Pino in occasione dell’inzuccata vincente di Sicurella, il quale approfitta di un attimo di disorientamento di Carini mentre Pavan prova almeno a stringere in marcatura su Madonia. Tuttavia lo stesso ex Verona appare spesso pesante nel tentativo di spingere in fase offensiva mentre, sull’altra corsia, Della Corte inizia gradualmente a spegnersi e nel finale di partita sembra concedere troppi metri al suo dirimpettaio Albertini (leggerezza palesata in verità anche sul bis di Sicurella). Stavolta ci mette una mano negativa anche Gomis, colpevole nel non trattenere il tiraccio tutt’altro che irresistibile di Sicurella quando la Virtus va avanti sul 2-1.

 

 

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Giornalista pubblicista e' uno dei fondatori di Footballweb

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