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Ohne hast, aber ohne rast. O, se preferite, Sin prisa, pero sin pausa, ma italianizzando: “Senza fretta, ma senza tregua”. Dirla alla Goethe o dirla alla Benitez, non cambia la sostanza. Esprime un percorso inesorabile senza soste, come la scalata in classifica del Nola nel girone B di Eccellenza, per intenderci. Da quando ogni tassello del mosaico si è posato nel suo scomparto, Liquidato ha raccolto solo risultati positivi. I numeri parlano chiaro e ormai vanno aggiornati di volta in volta. Settimo risultato utile consecutivo, sesta vittoria consecutiva (se tenuta in conto anche la Coppa). Restringendo il tutto al campionato, ‘solo’ tredici punti nelle ultime cinque gare, frutto del pari con la Battipagliese e delle vittorie che sono seguite. Ultima della serie, quella sul Solofra, annichilito da una prestazione bianconera favolosa.
Per chi non fosse sazio della scorpacciata di statistiche, se ne possono aggiungere altre. L’asfissia di reti bruniana è terminata: nelle ultime 4 gare sono arrivate ben 10 segnature. La difesa, invece, è sempre più blindata: nelle ultime cinque di campionato, Avino si è visto superato una sola volta, peraltro in un’azione viziata da una carica sul portiere. Tutto questo per dare una dimensione delle poche possibilità che aveva il Solofra di frapporsi alla marcia bianconera. Marcia a cui però, ad onor del vero, gli uomini di Messina non hanno opposto alcuna resistenza allo Sporting, per stessa ammissione del tecnico dei conciari. In un silenzio irreale di una gara giocata a porte chiuse, la colonna sonora del match è stata scandita dalle urla degli allenatori dalle due panchine: la guida di Liquidato da una parte, i rimproveri di Messina dall’altra.
Il Solofra rinuncia a Santucci dal primo minuto, uno degli elementi offensivi dotati di maggiore tecnica, di fatto per far spazio all’esperienza di Avallone a centrocampo. La scelta di Messina, però, pare subito non pagare, perchè il pressing forsennato del Nola inaridisce ogni manovra ospite alla radice. Così come a Maiori sette giorni prima, i bianconeri risolvono la pratica conciara con un doppio gancio devastante nella prima frazione. La fase di studio iniziale, durata un quarto d’ora, si dissolve con la scelta astuta di Vaccaro nel battere veloce una punizione dal limite, che produce il vantaggio bruniano a firma di Scielzo. Il vantaggio dei locali affossa le velleità avversarie e trova il compimento del circolo infernale pochi minuti dopo, nel raddoppio. Un’apertura di Sacco deviata coglie impreparata la linea ospite, Vaccaro ne approfitta e insacca alle spalle di Buoninconti. Il raddoppio cala praticamente il sipario sulla prima frazione perchè, da lì in poi, il Nola amministra senza troppi affanni il match. Gli under Colonna, Falivene e Gioventù blindano le fasce, raddoppiati con precisione svizzera dal centrocampo. Ne consegue, per gli avversari, la scelta di innaffiare gli avanti con lanci lunghi sistematici dalle retrovie, che finiscono preda dei centrali bianconeri. La fine del primo tempo ‘può solo accompagnare’.
Messina affida le flebili speranze di ravvivare la ripresa ad un doppio cambio. In particolare, il nuovo entrato Santucci pare metterci la verve che era mancata ai compagni nella prima frazione. Il palliativo, però, dura un solo quarto d’ora, il tempo per il Nola di prendergli le misure e cucirgli addosso una marcatura sartoriale. Scielzo a sinistra trova terreno fertile per la rapidità delle sue gambe ed è da lui che nasce l’occasione per il tris che Sacco si fa deviare in angolo al 19′. Tre minuti dopo, lo stesso Sacco ci riprova, a corredo di un’azione corale da applausi dei locali, ma la mira non è delle migliori. Liquidato si concede il “piccolo lusso” di dare spazio a tanti volti della panchina: oltre a Tagliamonte, nel secondo tempo trovano spazio anche Marotta, Falanga, Improta e D’Abronzo. Sull’asse Falanga-Tagliamonte, nasce un’altra chance per il tris, che Buoninconti si preoccupa di disinnescare alla mezz’ora. Poi, al 35′, Olivieri decide che è arrivato il momento di mettere in ghiaccio il match, galleggiando tra le linee e reinventandosi pasticciere, per regalare a Marotta un cioccolatino con su scritto 3-0. A timbrare il cartellino, nel finale, è anche Tagliamonte. Il biondo centravanti si regala la gioia del poker, traducendo di controbalzo in rete una palla vagante nei sedici metri avversari. L’accento finale su una prestazione maiuscola del Nola.
TABELLINO
NOLA – SOLOFRA 4-0
NOLA: Avino 6.5, Gioventù 6.5 (12’st Falanga 6.5), Falivene 7, Olivieri 7, Lenci 6.5, Mocerino 6.5, Colonna 7.5 (18’st Marotta 7), Vaccaro 6.5 (27’st D’Abronzo 6), Zaccaro 6.5 (12’st Tagliamonte 7), Scielzo 6.5 (36’st Improta 6), Sacco 7. A disp. Esposito, Caruso. All. Liquidato 8.
SOLOFRA: Buoninconti 5, Bruno 5, Izzo 6, Arzeo 6, Forino 5.5, Tirri 5, Rapolo 6, Liguori 6 (23’st Delle Donne 5.5), Balzano 5, Avallone 5 (1’st Santucci 6), Battista S. 5.5 (1’st Meo 6). A disp. De Luca, Catalano, Battista A., Buonocore. All. Messina 5.5.
ARBITRO: Cetrancolo di Frattamaggiore 6.
RETI: 16’pt Scielzo, 19’pt Vaccaro, 35’st Marotta, 45’st Tagliamonte.
NOTE: Ammoniti Olivieri, Vaccaro, Izzo, Forino, Liguori, Santucci, Delle Donne. Gara disputata a porte chiuse.
Servizio di Valerio Lauri ©riproduzione riservata
Twitter: @Val_CohenLauri
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