14 Marzo 2025
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Napoli – il bicchiere è mezzo pieno, ora sotto con l’Inter

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Servizio di Maurizio Longhi @riproduzione riservata


Un aspetto è certo: il Napoli non esce ridimensionato dall’Ethiad Stadium. Il ko complica un po’ i piani qualificazione ma gli azzurri, dopo una prima mezz’ora tremebonda, sono usciti fuori con dignità, tenendo testa ai fuoriclasse di Guardiola e, a tratti, spaventandoli. Dopo tredici minuti, gli inglesi erano già avanti di due gol, si temeva l’imbarcata, anche perché David Silva e compagni non davano affatto l’impressione di volersi fermare. Ci sono stati minuti in cui il Napoli proprio non riusciva a riaversi, stordito dalla velocità, dal fraseggio e dal possesso palla degli avversari. Poi, ad un certo punto, ci si è ricordati di essere la capolista del proprio campionato iniziando a sciorinare il solito gioco, uscendo dal guscio in cui ci si era rintanati per provare a prendere iniziativa. Ma che la serata non fosse iniziata sotto i migliori auspici, lo si è capito anche dopo il rigore sbagliato da Mertens, apprestatosi alla battuta con un volto che trasudava nervosismo e tensione, con gli occhi bassi e la (scellerata) decisione di calciare centrale. Già sembrava impossibile rientrare in partita, dopo quell’occasione sprecata, davvero non restava che sperare in un triplice fischio anticipato.

Chiuso il primo tempo in crescendo, dopo un approccio totalmente sbagliato, nella ripresa c’è stato sicuramente più Napoli che City. Gli azzurri, pian piano, hanno preso coraggio fino ad accorciare le distanze con un altro rigore, sacrosanto anche questa volta, per un atterramento in area di Ghoulam, resosi autore di una sgroppata da applausi. Sul dischetto si è presentato il ventenne Diawara che ha calciato con una precisione chirurgica. 2-1 e si era solo al 73′, alla fine, il Napoli ha provato ad acciuffare un pari che pareva una utopia solo a pensarlo dopo i primi quindici minuti, ma gli uomini di Guardiola sono riusciti a portare a casa una vittoria importante. Gli azzurri escono a testa alta da un confronto contro una big d’Europa, tra le candidate alla vittoria finale, che spadroneggia anche in Premier e che ha tutto per iniziare un ciclo vincente. C’è la qualità dei giocatori, molti dei quali giovanissimi, la riconosciuta bravura di un allenatore dalla mentalità vincente, un ambiente che sostiene la squadra, quindi, il Manchester City è ai livelli di chi ogni anno si contende la vittoria della Champions.

Il Napoli deve tornare a casa con la consapevolezza di non essere stato da meno, ma di aver preso solo coraggio troppo tardi, aver regalato agli avversari i primi trenta minuti ha compromesso l’esito della contesa, che poteva essere ben diverso con un atteggiamento meno pavido sin dalle battute iniziali. Il carattere c’è stato, perché non era facile reagire in quella situazione, ma ora bisogna battere i Citizens al San Paolo per sperare nella qualificazione, che si è complicata per la vittoria dello Shakhtar in casa del Feyenoord. All’Ethiad è mancata la verve di Mertens, troppo poco incisivo al di là dell’errore dal dischetto, le iniziative di Zielinski, parso spaesato in mezzo al campo, mentre Hamsik si è limitato a fare il compitino senza prendere in mano la squadra come dovrebbe fare un capitano e uno del suo talento.

Un plauso ad Allan che, entrato a gara in corso, ha giocato con una intensità pazzesca dando brio alla manovra pur non essendo uno che fa della tecnica la propria forza, eccellendo soprattutto in corsa e interdizione. Da applausi anche la prova di Ghoulam, che sta limando anche i pochi difetti che aveva rivelandosi, adesso, un tassello indispensabile nello scacchiere partenopeo. Archiviata la parentesi inglese, la concentrazione deve essere rivolta alla partita di sabato sera contro l’Inter, il pubblico di Fuorigrotta non farà mancare il suo apporto, centrare la nona vittoria consecutiva conferirebbe ulteriore slancio per alimentare quel sogno inconfessabile dai tre colori.

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Giornalista pubblicista e' uno dei fondatori di www.footballweb.it

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