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Sognare non costa niente. Napoli alla caccia del suo terzo scudetto della storia. Già 5 anni fa con Sarri, si era andati vicino all’impresa. E statene certi che perdere uno scudetto dopo aver fatto 91 punti non è una cosa bella. Quest’anno però sembra tutto diverso. Nemmeno il Napoli di Maradona, quello degli scudetti, viaggiava a questa media cosi impressionante. 35 punti dopo 13 gare . 11 vittorie e 2 pareggi. Primo posto conquistato anche nel girone di Champions League.
E’ il Napoli di Spalletti, che magari non sarà sempre spettacolare ma è molto redditizio, bada al sodo e vince e come se non vince. Mai come quest’anno gli azzurri, possono davvero vincerlo il campionato. Sebbene è sempre meglio andare molto cauti, perchè a breve, proprio nel bel mezzo della stagione ci sono i mondiali, fra una 15na di giorni. Spezzare cosi il ritmo del campionato e del Napoli, speriamo non abbia ripercussioni negative.
Martedi c’è l’Empoli al “Maradona Stadio”, poi l’Udinese. Sempre a Fuorigrotta. 6 punti da conquistare per salutare il 2022 e per far si che il 2023 sia l’anno dello scudetto per i colori azzurri. Contro l’Atalanta un Napoli pragmatico, sempre sul pezzo, mai domo. Vittoria si voleva raggiungere e vittoria è stata.
Luciano Spalletti analizza la prestazione del Napoli contro l’Atalanta ai microfoni di Dazn: “Partita difficile da venire a giocare, si è scritto che questi erano tre punti importantissimi, ma per quello che vogliamo fare quali sarebbero stati tre punti meno importanti? Sono tutte difficili, c’è da rifare le stesse cose. Stasera potevamo fare qualche passaggio di meno, va dato atto all’Atalanta di aver fatto una grandissima partita. È una squadra che seguiamo, come il Liverpool o il Manchester City. Questo dà la dimensione di quanto sia importante aver portato a casa la vittoria. Ora la mia squadra ha dimostrato di essere pronta per giocare su questi campi, contro questi cori e contro questi ambienti. Questo è il calcio che ci piace fare. Osimhen? È un calciatore che ha strappi, vampate di sostanza, di forza, di fisico e di velocità. Ogni tanto deve interpretare di più il tipo di azione che sta venendo fuori. Stasera era un pochettino stanco, ha giocato una partita tre giorni fa come altri. Nonostante tutto ci ha messo del suo, in certe situazioni si è trovato uomo contro uomo ed è riuscito a fare benissimo. Kvaratskhelia? Ha un dolore dietro la schiena dopo la botta presa da Alexander-Arnold, è riuscito a gestire la cosa per un paio di giorni, ieri invece non riusciva a spingere e allora a quel punto abbiamo pensato fosse meglio preservarlo. Per fortuna abbiamo altri giocatori su cui contare, come Elmas che oggi ha fatto un lavoro straordinario. Non sarebbe stato giusto nei confronti del gruppo schierare Kvara titolare a forza”.
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