15 Marzo 2025
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Milan, non si ruba a casa della Juve!

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Risultati immagini per juventus milanServizio di Valerio Lauri ©riproduzione riservata


“Lasciate che gli arbitri sbaglino in pace”. Questo il pensiero di Montella, al termine di uno Juve-Milan tiratissimo. Una lezione di stile a chi si cuce sul petto uno “stile Juve”, che si fatica a vedere nelle situazioni calde. Ma, si sa, quelli in maglia bianconera, che vincono allo Stadium di Torino, conservano una certa abitudine a cucirsi sul petto cose che non gli appartengono. La partita termina 2-1, così come il conto degli errori arbitrali da matita rossa. Un rigore netto negato su Dybala, il gol in fuorigioco (di un unghia) di Bacca e il capolavoro finale: il rigore inventato da Doveri (quello di Bologna-Milan, per intenderci) per fallo di mano di De Sciglio, oltre il recupero assegnato. Ah, poi ci sarebbero i marcatori: l’insospettabile Benatia per il vantaggio, il cinico Bacca per il pari e il freddo Dybala per la vittoria scippata al 97′.

Probabilmente tutto potrebbe concludersi qui, per delineare e circoscrivere una pagina di calcio da non tramandare ai posteri. Il sale di questo campionato, però, è ormai tutto il contorno, visto che è severamente vietato provare a cambiare i verdetti. Le retrocesse sono note da novembre, con buona pace di Tavecchio neo-rieletto. Così come la vincitrice dello scudetto, che è la più forte su tutti i piani e che non perde occasione di dimostrarlo, in una maniera o nell’altra. Poi ci sono le prime delle “ultime”, ovvero quelle che si giocano l’Europa, con Roma e Napoli in battaglia per evitare i funesti preliminari e il gruppetto Inter, Atalanta, Lazio, Milan a spendersi per entrare nella cadetteria del vecchio continente. E’, in definitiva, una Serie A che ha poco da raccontare, soprattutto se gli errori arbitrali ne indirizzano gli eventi.

Di errori arbitrali, Montella ne ha visti in questa stagione e probabilmente chissà quanto ancora dovrà scontare quelli del Mapei Stadium col Sassuolo. Già domenica scorsa lo svenimento di Gakpè regalò un penalty ai clivensi. In una gara in cui Massa non aveva certo arbitrato a favore dei bianconeri, ci ha pensato Doveri a ristabilire le gerarchie e a riportare la Juve in vetta alle antipatie italiche. In un clima di ipocrisia crescente nel calcio moderno, in cui il Barcellona che firma la “remuntada” più grande della storia con orrori arbitrali, non c’è da sorprendersi che certi aspetti passino sotto silenzio. Allora, come già detto in altre occasioni, vale la pena spegnere la moviola e accendere l’ironia. O, nel caso di Montella, la signorilità.

La Juventus è enormemente più attrezzata del Milan, lo si sapeva e sul campo si è visto. Dybala e Higuain duettano come Mina e Celentano, l’acqua e sale è tutta per i difensori rossoneri che vanno a farfalle spesso e volentieri. A salvarli ci pensa uno straordinario Donnarumma, che si fa frangiflutti nell’arrembaggio bianconero, chiudendo i tentativi di Khedira e Dybala (2) nel primo tempo, per poi murare Higuain (2) e Pjanic con l’aiuto della traversa. Nulla può, sul rigore nell’extra-extra-extra time, pur sfiorato di Dybala. Quello che può, invece, è fare uno smacco al suo procuratore, baciando la maglia ancora una volta sotto lo spicchio dei tifosi rossoneri e lasciandosi scappare un insulto (“Siete delle m…”) che, in parte, allontana l’ipotesi di un futuro in bianconero. Rischia, invece, di non avere futuro nelle prossime giornate Carlos Bacca: il pericolo squalifica per la scenata al fischio finale, con Montella che lo trattiene a fatica, potrebbe costargli caro. Eppure il colombiano fa quel che può, infila Buffon tra le gambe e rischia di “firmare” un pari prezioso. Positivo anche Ocampos, che si ricicla punta centrale, ma ad ergersi a livelli superiori è sicuramente Deulofeu. Lo spagnolo fa a fette le sue porzioni di campo, eppure inspiegabilmente risulta antipatico ai fischietti, che gli sanzionano simulazioni presunte a raffica, più di quanto non facciano con gli avversari.

Poco altro da aggiungere, se non un piccolo particolare. Tessere le lodi di Montella è sacrosanto, sia per i risultati che sta ottenendo con i risicati mezzi a disposizione sia per come riesce a rappresentare la società più di quanto la stessa non faccia. Ci mette la faccia, ancora una volta, a dispetto di chi non ci mette nè faccia nè closing e abbandoni pure lo stadio in anticipo. Se c’è qualcuno da salvare è proprio lui. Salvate il soldato Vincenzino.

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Nato nella Nola di Giordano Bruno e cresciuto a pane e calcio. Amante della parola scritta, evasione dalle indigestioni di matematica e informatica universitarie. Appassionato di musica a 360 gradi e lettura, nostalgico ma teso alle novità.

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