15 Marzo 2025
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Marco Giuliani (BariToday): “Stagione caricata di aspettative all’inizio, ma aspettiamo l’evoluzione del progetto. Campionato condizionato da continui mutamenti e da assenza di continuità. Ad Avellino si arriva con fiducia”

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Intervista di Maurizio Longhi


Lo scorso anno non si faceva altro che parlare del Bari quasi come una favola. La squadra scendeva in campo ma senza una società alle spalle, con un futuro nebuloso e un’incertezza totale, eppure è stato girato un film dal titolo più esplicativo che mai: “Una meravigliosa stagione fallimentare”. Sì, in una situazione difficile come quella, viene quasi naturale immaginare strade occupate per protesta, invece no, le strade sono state occupate lo stesso, ma per sostenere la squadra. Un movimento di popolo e di amore, con i giocatori che rientravano dalle trasferte increduli, pronti a scattarsi selfie e poi postarli sui loro spazi virtuali. L’esempio che in un momento di grande crisi circa il proprio futuro e anche la propria sopravvivenza, l’amore e la voglia di non soccombere possono fare miracoli. E il Bari è stato ad un passo dal miracolo sportivo di approdare nella finale in cui ci si giocava addirittura la promozione in massima serie quella che, con l’insediamento di Paparesta in società, pareva possibile quest’anno. A differenza della stagione precedente, si è partiti con l’obiettivo di essere protagonisti per poi ritrovarsi costantemente sul retroscena, come colti dalla timidezza della ribalta. Ora il Bari sarà ospitato dall’Avellino, con gli irpini che, dopo quattro successi consecutivi, vengono da un punto conquistato nelle ultime due partite e intendono riprendere la corsa. I galletti, dal canto loro, cercheranno di allungare questa striscia di tre risultati utili consecutivi con sette punti conquistati negli ultimi tre incontri.

Per farci dire che aria tira in terra pugliese, i nostri microfoni si accendono per raccogliere le dichiarazioni di Marco Giuliani, giornalista di BariToday, a cui chiediamo il sentimento prevalente nell’entourage dei galletti dopo le aspettative di inizio stagione: “C’è una continua lotta tra sentimenti contrastanti. Bari, come tutte le piazze del Sud, è molto umorale e, così come è facile agli entusiasmi, è anche incline a deprimersi in poco tempo. I risultati non sono in linea con le aspettative di inizio stagione, dove i proclami di Paparesta si sono rivelati frettolosi e inopportuni. Poi ci sono stati anche errori tecnico-tattici, il cambio di modulo di Mangia in una squadra che aveva assimilato altri schemi, i tanti giocatori importanti andati via. Nelle ultime due partite prima di affrontare il Catania, era ritornata la fiducia frutto di due vittorie consecutive, mentre con gli etnei è arrivato un pari ma si è rischiato di perdere. Però, questo mini-sprint nelle ultime gare fa sì che si arrivi con la giusta consapevolezza alla gara contro l’Avellino. Quindi, il morale dovrebbe essere a livelli accettabili”. Ci interessa anche sapere cosa non abbia funzionato, e il collega ci fa chiarezza con una disamina ampia e precisa: “Ci sarebbero diverse cose da dire. Prima di tutto, ripeto il fatto che ci siano stati tanti cambi rispetto all’anno scorso, ciò ha un po’ messo in crisi l’ossatura di una squadra che, in condizioni difficili, aveva fatto cose straordinarie. Del resto, se si prendono giocatori in prestito, che magari fanno benissimo ma valorizzandoli per le altre, è difficile essere ambiziosi. Sono andati via giocatori che hanno fatto le fortune del Bari e non è facile ripartire quando si cambia abbastanza. Non è stato confermato neanche il diesse Angelozzi, dalla cui permanenza dipendevano tante cose, stiamo parlando di un operatore di calcio che, lavorando in un contesto più che complicato, ha sempre allestito squadre in grado di disputare campionati dignitosi. Poi alla squadra non ha giovato il cambio di modulo adottato da Mangia, che ha voluto disegnare un 4-4-2 su una squadra impostata su un 4-3-3, anche con Nicola si sono evidenziati gli stessi problemi con lui che ha provato a far assimilare ai giocatori il suo 3-5-2. Se ci aggiungiamo che non sono state soddisfatte le loro richieste di mercato, allora ecco perché si è dovuto fare i conti con continui cambi di modulo, tanta confusione e una programmazione poco chiara. Ma, nonostante tutto, mi sento di spezzare una lancia in favore della società perché questo è il primo anno dell’era Paparesta e, con l’insediamento di una nuova società, difficilmente si riesce subito a vincere, non succede neanche agli sceicchi, quindi, il tempo dovrà fare il suo corso”.

A questo punto, ci assale anche la curiosità circa le problematiche tecnico-tattiche in cui si è imbattuta la squadra dall’inizio del campionato: “E’ stato un cammino a singhiozzo. Anche mister Nicola ha sottolineato che è mancata la continuità, i risultati dell’ultimo periodo ne sono un emblema. Dopo il poker rifilato al Frosinone, dove la gente si è esaltata abbagliata dal risultato più che da un gioco non entusiasmante, sono arrivate due sconfitte consecutive, poi due vittorie. Un’alternanza continua che ha determinato questa situazione di incertezza. Poi il fatto di non poter mai schierare la stessa squadra, pure ha contributo all’assenza di continuità e, in un certo senso, spiega anche quella dei risultati”. Volendo passare ad analizzare pregi e difetti della compagine di Nicola, ci inoltriamo in un inedito caso in cui un limite si sta trasformando in un punto di forza e viceversa: “Solo adesso, fortunatamente, pare si sia trovando un equilibrio difensivo, con Nicola che al centro della difesa si sta affidando alla coppia Contini-Rinaudo. E la squadra, nelle ultime tre partite, ha subito un solo gol, coinciso peraltro proprio con l’assenza dei due centrali della retroguardia. E c’è anche un problema relativo all’attacco che non riesce a trovare sfogo, la punta di diamante è Ebagua ma, con il lavoro che svolge, non arriva lucido sotto porta e, quindi, si crea tanto ma si concretizza poco”. Quale sarà la probabile formazione che il tecnico schiererà al Partenio-Lombardi? “In porta ci sarà Guarna, i centrali saranno Contini e Rinaudo, mentre a destra è in dubbio Sabelli per una distorsione alla caviglia, non dovesse farcela giocherà Salviato al suo posto, mentre sull’out mancino ci sarà il recuperato Calderoni. La mediana, sarà composta da Donati al centro e Bellomo e Romizi ai suoi lati, mentre sul fronte offensivo, a supporto di Ebagua dovrebbero esserci Galano e De Luca”.

Pur non disputando un campionato trascendentale, questo Bari è comunque molto temibile, non come ci si aspettava ma i valori ci sono. Alcuni nomi sono un lusso per la cadetteria, l’allenatore ha comunque una esperienza importante e sa come si vince in questa categoria. Chiediamo al collega cosa i lupi debbano temere di più dei galletti: “Consiglierei ai biancoverdi di fare attenzione all’estro di Bellomo, un giocatore ritrovato e molto pericoloso se è in condizione. Il Bari sta ritrovando autorevolezza con il cambio di modulo, c’è più sicurezza a livello difensivo che non è poco. Sarà una partita in cui mantenere i nervi saldi potrà risultare fondamentale visto che, come al solito, è molto caricata dai rispettivi ambienti. Prevedo molta intensità dal punto di vista dell’agonismo, con il rischio che qualcuno possa finire anzitempo negli spogliatoi ma, naturalmente, la speranza è che non accada”. In testa c’è un Carpi che detta legge, questo è l’unico dato certo e, commentando un po’ il campionato, non si può non fare riferimento agli emiliani per aver dato vita a questa favola. Nella fattispecie, si tratta di una piccola realtà di provincia che sogna l’approdo nel mondo dei grandi, con il nostro intervistato affrontiamo il discorso per introdurre un veloce punto sulla classifica: “A prescindere dai contenuti dell’ormai famosa telefonata tra Lotito e Iodice, c’è un Carpi che se non sta ammazzando il campionato, poco ci manca. Il Bologna, dopo aver ritrovato una solidità societaria, sta facendo la sua onesta figura e, presumibilmente, punterà a mantenere la seconda piazza non essendo stato in grado di approfittare dei quattro pari consecutivi della capolista. La grande delusione è il Catania, dotato di un organico spaziale per la cadetteria e che annaspa paurosamente. Relativamente al Bari, si punta chiaramente ai play off anche perché, rispetto all’anno scorso, ci si ritrova con un solo punto in meno, diciamo che questo campionato inizia a fine marzo. La classifica è cortissima, con tre vittorie si è in zona play off, con altrettante sconfitte si sprofonda in basso, ogni settimana ci possono essere novità importanti”.

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Giornalista pubblicista e' uno dei fondatori di www.footballweb.it

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