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Servizio di Luca Alvieri @riproduzione riservata
Dopo la già sorprendente vittoria dell’andata, l’Atalanta riesce anche nell’impossibile: battuto 2-0 il Napoli al San Paolo. L’armata di Gian Piero Gasperini entra nello stadio del sole a faccia tosta e fa bottino pieno. Frantumate tutte le sicurezze della squadra di Maurizio Sarri, che dopo Madrid, deve riordinare le idee per uscire “vivo” dal calendario che lo aspetta. La doppietta dello “juventino” Caldara, è solo la ciliegina sulla torta del capolavoro tattico e mentale da parte del Gasp, che anche in 10, è riuscito a portare a casa 3 punti che non sanno solo d’Europa (League), ma che hanno un retrogusto fantasioso di Champions.
La squadra bergamasca si presenta al San Paolo con molti diffidati, ma a differenza di Sarri, che non rischia Koulibaly(che è mancato come l’acqua nel deserto), li schiera tutti. I nerazzurri giocano a viso aperto contro un Napoli che cerca di imporre il suo gioco, ma il pressing alto e asfissiante a centrocampo, toglie qualsiasi possibilità agli azzurri di attaccare per vie centrali. Opzione? Lanci lunghi. Risultato? Nessuna palla è arriva a destinazione. Toloi e Masiello sempre presenti. Dopo un buon tiro al volo di Andrea Conti, parato in presa facile da Reina, arriva la prima grande occasione per il Napoli per portarsi in vantaggio: cross basso di Ghoulam respinto dalla difesa, palla raccolta e lavorata da Insigne alla perfezione, per un destro a giro quasi dello stesso aggettivo, se non fosse però, che colpisce la traversa. Un brivido che l’Atalanta accusa molto, tanto da alzare l’intensità e trovare addirittura il gol del vantaggio al minuto 28; quando un buco clamoroso di Albiol, su calcio d’angolo bergamasco, regala il tap-in vincente a Mattia Caldara, che sigla il suo quarto gol in campionato. Il Napoli non ci sta e prima dell’intervallo, tenta di acciuffare il meritato (almeno per il primo tempo) gol del pareggio. Sale finalmente in cattedra, Dries Mertens; che prima va vicino all’incrocio alto su calcio di punizione, e poi a quello basso, dopo aver superato Caldara con un guizzo da campione, mettendo però clamorosamente sul fondo.
Questi squilli del belga, però, sono le ultime chiare occasioni da gol da parte del Napoli, perché nel secondo tempo, l’Atalanta legittima il proprio vantaggio. Chi si aspettava infatti una ritirata da parte degli uomini del Gasp, è stato prontamente smentito dopo appena 40 secondi, dove un liscio clamoroso da parte di mister 25 mln (Maksimovic), stava per regalare il gol del raddoppio ad Andrea Petagna, fermato solo da Reina. I bergamaschi quasi schiacciano il Napoli nella propria metà campo e anche quando Kessie si fa espellere per giusta causa (contropiede), la mentalità rimane immutata: cercare il gol del 2-0. Il gol che ammutolisce lo stadio San Paolo, arriva proprio pochi minuti dopo l’espulsione dell’ivoriano e a firmarlo, è ancora Mattia Caldara: azione di contropiede iniziata proprio da una chiusura del numero 13 nerazzurro, che segue tutte l’azione rifilando anche un “sombrero” a Mertens e lasciando palla a Spinazzola, che poi d’esterno destro, mette una palla perfetta al limite dell’area, trovando il destro al volo dello stesso Caldara. Prima doppietta in Serie A, quinto gol in campionato e scontro diretto messo in cassaforte. Dopo il gol del vantaggio, Gasperini non ha più nulla da chiedere all’attacco e toglie Gomez per Grassi e Kurtic per Cristante. Il segnale è semplice: difendere il vantaggio.
Il resto della partita, è solo materiale per gli highlights, ma a portarsi a casa la vittoria, dando una lezione di calcio al Napoli di Sarri, per giunta al San Paolo, è l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Primo ostacolo dunque, superato alla grande. Prossimo obbiettivo: sbalordire anche Fiorentina e continuare a sognare…sempre di più.
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