14 Marzo 2025
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Luci a San Siro

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Dopo un pre-campionato piuttosto esaltante sotto le direttive di Luciano Spalletti, il nuovo timoniere nerazzurro era già chiamato alla prima vera risposta da tre punti all’esordio nel campionato 2017/18 contro la Fiorentina dell’ex Stefano Pioli.

Una sfida che poteva rivelarsi ostica, ma nemmeno troppo visto il restyiling viola delle ultime settimane, che hanno totalmente vistosi rivoluzionare l’undici titolare dopo gli addii di Bernardeschi, Kalinic (oggi ufficiale al Milan), Tatarusanu, Vecino, Borja Valero e compagnia. C’era comunque il rischio di affrontare una serie di buone individualità, ma che giocoforza non possono ancora costituire una squadra, un gruppo affiatato. E così in effetti è stato.

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Una Nuova Era

Che si respiri un’aria diversa, in quel di San Siro, è poco ma sicuro. E non solo per l’avvento della rivoluzionaria VAR che ha dominato le prime pagine dei quotidiani nelle ultime settimane. 50.000 i tifosi nerazzurri accorsi alla Prima della Scala, roba che in agosto non si vedeva dai tempi di un certo José da Setùbal; insomma, i presupposti per un esordio stellare c’erano, e l’Inter ha risposto sul campo.

Spalletti sceglie Nagatomo a sinistra, conferma Skriniar al centro con Miranda, promuove Vecino ad affiancare Borja Valero e stupisce con Brozovic sulla trequarti, con Joao Mario relegato in panchina. L’inizio gara non è dei migliori, la Fiorentina pressa con buona intensità ed ostacola le idee del centrocampo nerazzurro; fino al minuto 5, quando Astori scalcia Mauro Icardi al centro dell’area di rigore e, dopo consultazione della Var, Tagliavento decreta il penalty per i padroni di casa. Icardi spiazza Sportiello, e per l’Inter la gara è già in discesa. Passano pochi minuti ed è l’ex di turno, Vecino, ad avere una chance gigantesca per il raddoppio; il suo piattone da centro area è però da censura, e termina a lato.

Il raddoppio arriva al minuto 15: Perisic con il sinistro si inventa una parabola sulla quale si avventa ancora Icardi, che anticipa Hugo e timbra di testa la sua doppietta personale: dopo essere stato fuori per 3 mesi, a seguito dell’infortunio che gli era occorso a maggio, non poteva esserci rientro migliore per l’argentino. Da lì alla fine del primo tempo è un monologo nerazzurro, che rischia di dilagare prima con Brozovic (grande parata di Sportiello), poi con Perisic che sceglie la strada dell’altruismo e, invece di concludere, prova a servire Icardi in area, sprecando una colossale palla gol. Serve ancora la VAR, invece, per neutralizzare le polemiche per un dubbio contatto in area tra Miranda e Simeone: per gli arbitri, non ci sono gli estremi per il rigore.

Nella ripresa sale di tono la Fiorentina, che prova a fare la partita anche se le occasioni latitano: ci pensa il neoentrato Babacar a svegliare Handanovic dal torpore, con una grande conclusione al 70′. Qualche minuto dopo, ecco la svolta: da un calcio d’angolo per la viola, Veretout colpisce il palo con un gran tiro da fuori, sulla ripartenza Perisic, trovato perfettamente da Joao Mario, chiude di testa la contesa. Inter batte Fiorentina 3-0, rispondendo a Juventus, Napoli, Roma e Milan. Le premesse per un campionato dai ritmi stellari ci sono tutte.

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Nel Segno del “9”

E’ Mauro Icardi, e chi se non lui, l’MVP di questa prima Inter targata Spalletti. Mette in discesa da solo la gara, archiviata dopo 15 minuti grazie alla sua doppietta. A fine partita esalta il tecnico, con cui si trova a meraviglia e le cui direttive sono di cercare sempre la profondità, come in occasione del movimento che ha propiziato il rigore ad inizio partita. 80 gol in 147 presenze con l’Inter, con 21 assist in aggiunta. Ah, a 24 anni.

Voti altissimi anche per Skriniar, roccioso e attento per 90 minuti, Perisic e Joao Mario, entrato alla grande nel vivo del match. Non deludono nemmeno Matias Vecino, 90 minuti a sorpresa per lui, e Nagatomo, stantuffo inesauribile sulla sinistra.

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Aspettando Joao Cancelo, in arrivo oggi dal Valencia, la testa è a sabato prossimo: all’Olimpico c’è Roma-Inter, si fa già sul serio.

 

 

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