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Servizio di Mauro Savini @riproduzione riservata
Dopo la “bella sconfitta” di Napoli, l’Inter è chiamata a dimostrare quanto di buono fatto in quella partita. Le occasioni nel calcio, come nella vita, non mancano mai. La prima si chiama: Genoa. In una serata umida di San Siro, i nerazzurri affrontano i grifoni, guidati da mister Gasperini, una vecchia conoscenza. Alla lettura delle formazioni, Mister Mancini, da una dimostrazione di forza e determinazione, schierando ben quattro punte, è consapevole che le squadre che vengono a San Siro tendono a chiudersi, provando a giocare di rimessa, quindi, cerca di anticiparne le mosse, provando ad aggredire i rossoblu, abbassandone il baricentro, levandogli spazi e margini di manovra. Pronti e via, l’Inter parte all’assalto dei grifoni con Ljajic – Jovetic – Palacio e Biabiany ispiratissimi. I nerazzurri, corrono, giocano e creano azioni da goal, Murillo e Miranda un muro, Telles e D’Ambrosio sfruttano le corsie esterne, Medel e Melo fanno da diga sulla mediana, il Genoa è spaventato e smarrito, Gasperini prova a far calare la tensione ai suoi giocatori, ma il primo tempo finisce in pari con una netta superiorità ai punti per l’inter. Il secondo tempo si apre con lo stesso copione, l’Inter spinge, al 60° una punizione di Ljajic finisce in rete, dando il meritato vantaggio ai nerazzurri. La partita scivola via fino alla fine, da segnalare, l’unica parata di Handanovic e l’espulsione di D’Ambrosio. Questa partita, importantissima per i nerazzurri, dimostra che a differenza di Roma, Napoli e Juventus, che giocano più sugli esterni con verticalizzazioni improvvise per i loro finalizzatori, Mancini si affida ai dribbling dei suoi uomini di qualità, li spinge a provare sempre l’uno contro uno, forse, memore della sua immensa classe da ex giocatore, li porta a sfidare sul singolo gli avversari in ogni zona del campo, da notare: le percussioni centrali di Biabiany, Jovetic e Ljajic ed il duello di Telles e D’Ambrosio, spingendo continuamente sulle fasce, contro i loro diretti avversari. Tutto questo, grazie, alle puntuali e precise coperture di Melo e Medel ed alla classe immensa di Miranda, unita alla velocità di Murillo. L’Inter sta crescendo, trovando la sua identità, forza fisica unita a vera classe, al fine di raggiungere sempre il massimo risultato con il minimo sforzo. Ennesimo 1-0, vero marca di fabbrica dell’era Mancini, si dice che le vittorie aiutano a vincere, in questo caso dopo Napoli, si può affermare che anche perdere aiuta……. L’ Inter, ha una rosa ampia, che permette varie soluzioni, fortunatamente non prescinde dal singolo giocatore, tutti sono fondamentali alla causa. Bisogna continuare con determinazione ed umiltà, perché il cammino è lunghissimo. Avanti Inter….
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