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Servizio di Isidoro Niola @riproduzione riservata
Finisce 1-1 la supersfida del San Paolo tra Napoli e Juve. Quella che per il popolo napoletano è la “madre di tutte le partite”, oggi più sentita che mai per la questione Higuain passato al nemico, e che per il più importante giornale del Sud era una sorta di battaglia per il riscatto del Meridione contro i soprusi del Nord razzista e predone (siamo arrivati a tanto per una partita di calcio), ha lasciato l’amaro in bocca soprattutto ai tifosi azzurri che adesso vedono il secondo posto più lontano. Per la Juve invece il punto conquistato a Napoli le consente di restare in testa alla classifica con un margine di sei punti dalla Roma e di gestire con più tranquillità i prossimi impegni sia in Coppa Italia che in Champions. Tra soli due giorni si ripeterà al San Paolo la sfida tra bianconeri e azzurri per la semifinale della coppa nazionale mentre tra otto giorni allo Stadium arriverà il Barcellona di Messi & Co. per i quarti di Champions. Sentendo le parole di Allegri in conferenza stampa, la Juve era scesa a Napoli innanzitutto per non perdere anche per le defezioni di alcuni suoi uomini di fondamentale importanza. Le Nazionali in settimana avevano tolto al tecnico livornese Pjaca, la cui stagione è finita per il grave infortunio al ginocchio, mentre Cuadrado e Dybala erano arrivati a Vinovo soltanto giovedì scorso a causa degli impegni con le loro Nazionali. Mandzukic era stato in dubbio fino a sabato. E così la Juve era scesa in campo con una formazione inedita. Bonucci, Chiellini, Lichtsteiner ed Asamoah davanti a Buffon. Khedira e Marchisio a far coppia in mezzo al campo con Lemina e Pjanic. Davanti il solo Higuain con Mandzukic sulla linea dei centrocampisti. Sarri invece rispondeva col classico 4-3-3 con Albiol e Koulibaly centrali di difesa, Hysay e Strinic esterni davanti a Rafael. In mezzo Allan, Jorginho e Hamsik. In avanti la banda bassotti Insigne, Mertens e Callejon. Dopo soli sette minuti la Juve passa in vantaggio: Khedira se ne va in percussione penetrando in area partenopea, scambia con Pjanic, gran tiro di destro del tedesco che fulmina Rafael. Sarà questo l’unico vero tiro in porta dei campioni d’Italia per tutto il resto della gara. Il Napoli reagisce ma le trame offensive degli uomini di Sarri si infrangono sulla munita linea di centrocampo costruita da Allegri. Da segnalare un destro sbilenco di Insigne e uno di Hamsik. Pericoloso invece Mertens che, da solo in area, tira ma il pallone è preda di Buffon. Nella ripresa non cambia il tema tattico della gara. La Juve si fa vedere dalle parti di Rafael solo con Lemina che, servito da Higuain, spara alle stelle. Il Napoli macina gioco mentre la Juve è rintanata nella propria metà campo. Sarri richiama Allan per Zielinski e Gli sforzi dei padroni di casa sono premiati a metà ripresa quando raggiungono il meritato pareggio: Mertens libera in area Hamsik, lo slovacco fa partire un tiro a giro dal basso verso l’alto che trafigge Buffon. Allegri a questo punto richiama Lemina ed inserisce Cuadrado mentre Sarri gioca la carta Ghoulam al posto di Strinic. Il catino del San Paolo spinge i suoi ma la Juve sembra reggere l’urto dei padroni di casa. Anzi, Allegri manda in campo ad un quarto d’ora dal termine Dybala per Marchisio, probabilmente per tenere palla e ripartire in contropiede. Sarri richiama l’acciaccato Hamsik per Rog. È comunque del Napoli l’ultimo vero brivido del match: Asamoah sbaglia il disimpegno per Buffon, ne approfitta Mertens che, defilato, supera il portiere bianconero ma il suo destro termina sul palo. C’è tempo anche per vedere all’opera Rincon che sostituisce lo stanco Pjanic. In pieno recupero Zielinski serve Callejon ma la torre dello spagnolo non trova nessuno all’appuntamento con il gol. Orsato dopo tre minuti di recupero fischia la fine delle ostilità. Arrivederci a mercoledì prossimo per la replica di Coppa Italia.
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