Views: 0
Il successo travolgente della Roma contro il Cska nella prima grande serata di Champions, è l’ennesima dimostrazione della dabbenaggine per non dire inettitudine societaria del Napoli. Visto cosa significa investire? Avere un giocatore come Iturbe che ti sblocca una partita che poi finisci per dilagare, e non è che la squadra russa sia poca roba ma è stata “tanta” la Roma, certifica l’importanza di rinforzare un organico con investimenti mirati. Intanto Roma e Juve, in queste prime due giornate, dimostrano di essere ancora infallibili in campionato, chirurgiche anche in Champions, mentre il Napoli, dopo essere stato defenestrato dalla Champions, soccombe in casa contro il Chievo. Il maggiore responsabile è il sig. De Laurentiis, il quale ha preferito trascurare tutto proprio sul più bello, bastava investire di più e meglio per poter stare al passo di Juventus e Roma, invece, questi due club sembrano di un altro pianeta, al momento. Eh sì, perché pare esserci un abisso tra gli azzurri e le due squadre che, lo scorso anno, si sono contese per mesi il primato del campionato. Come se prendendo in considerazione il podio della scorsa stagione, due squadre hanno fatto capire di voler crescere e di guardare ad orizzonti di successo, un’altra ha deciso di defilarsi e di alzare bandiera bianca. Il fatto grave e inaccettabile è che il patron di quest’ultima, durante il ritiro pre-campionato, ha sbandierato desideri di imprese sdoganando addirittura la parola scudetto. Poi si assiste ad uno scempio ogni partita e, magari, se ne viene fuori con la scusa che il momento è difficile, che bisogna avere pazienza perché la ruota gira. È mai possibile che solo il Napoli attraversi questi momenti e ci metta tutto questo tempo per uscirne? Manca la mentalità vincente, ci sono troppi giocatori senza personalità perché, chi ce l’ha, non avrebbe proprio creato le condizioni perché si materializzasse uno scenario simile. La Juventus, lo scorso anno, dopo aver perso malamente contro la Fiorentina in campionato, ha iniziato a ruggire senza perdere più un colpo. Lo stesso dopo la cocente eliminazione in Champions nella famosa sfida in casa del Galatasaray. Si può fare anche l’esempio della Roma che, l’anno scorso, dopo il tris incassato a Torino, ha inanellato una infinita striscia di risultati utili consecutivi, mentre il Napoli, tornato a casa con lo stesso risultato dopo la trasferta sabauda, ne ha prese anche in casa dal Parma. Questa è la differenza, gli azzurri, più volte, hanno dato la sensazione di non avere la personalità per reagire alle avversità, ed ecco che, facendo proseguire più del dovuto un momento di affanno, si manda tutto a ramengo. Certo, non sarebbe stata una vittoria al San Paolo contro il Chievo a cancellare l’onta dell’estromissione dalla Champions, figuriamoci l’effetto di una sconfitta! Però, per completezza di informazioni, bisogna dire che l’effetto-Champions ha coinvolto anche il Napoli, se pensiamo che l’anno scorso, dopo aver piegato in casa il Borussia Dortmund (vice-campione d’Europa), si è andati ad espugnare la San Siro colorata di rossonero. Un po’ il momento magico che sta vivendo la Roma, ciò che ha contrariato del Napoli è stata la discontinuità di risultati (dovuta anche a carenze di organico che i capitolini si sono premuniti di colmare) e la fatica a reagire alle criticità. La stessa che si sta verificando dopo un anno, il che già è grave, e la gravità aumenta se il problema ti è costato la partecipazione alla Champions e sta viziando l’inizio di una stagione che, senza uno scossone ma di quelli pesanti e sorprendenti, rischia di rivelarsi davvero lacrime e sangue.
Maurizio Longhi
Lascia un commento