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In un mondo ormai infestato dal Covid-19 da circa due anni, e dalla guerra fra Russia ed Ucraina, la mancata qualificazione dell’Italia di Mancini, per la seconda volta consecutiva, alla fase finale del Mondiale, può dispiacere, ma sempre dentro certi limiti.
D’altronde i calciatori, sono dei privilegiati, ben pagati, che se vincono o perdono, restano sempre tali. E in questo marasma generale, piangere o soffrire per un Mondiale non giocato, è davvero assurdo.
La Macedonia ha vinto, con un solo tiro, nello specchio della porta in 95 minuti di gioco. Gli azzurri hanno giocato male, senza lucidità, senza precisione. Ed hanno perso. Inutile è stato esaltare questi atleti, e soprattutto Mancini, che restano quel che sono: delle brave persone, ma non dei campioni. Nè il tecnico, nè i giocatori.
Dopo un Europeo vinto, meritatamente, c’è questa brusca fermata. Fa parte del calcio e della vita e bisogna accettarlo. Bisogna accettare che nella vita e nel calcio non si può sempre vincere. A volte bisogna accettare la sconfitta: il verdetto del campo. Pronti per la rivincita.
IL TABELLINO
Italia-Macedonia del Nord 0-1
Italia (4-3-3): Donnarumma; Florenzi, Mancini (44′ st Chiellini), Bastoni, Emerson; Barella (32′ st Tonali), Jorginho, Verratti; Berardi (44′ st Joao Pedro), Immobile (32′ st Pellegrini), Insigne.
Ct: Mancini
Macedonia del Nord (4-4-2): Dimitrievski; S. Ristovski, Velkoski (41′ st Ristevski), Musliu, Alioski; Churlinov, Ademi (13′ Ashkovski), Bardi, Nikolov (13′ st Spirovski); Trajkovski, M. Ristovski (27′ st Miovski).
Ct: Milevski
Arbitro: Turpin
Marcatori: 45’+2 st Trajkovski (M)
Ammoniti: Spirovski (M)
Espulsi:
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