15 Marzo 2025
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Ischia, a Lecce una sconfitta tra gli applausi

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Anche quando esce a mani vuote, l’Ischia è capace di accreditarsi complimenti ed apprezzamenti da tanti addetti ai lavori. Parole dolci non di circostanza, ma presumibilmente convinte e di sicuro argomentate. Uno stop a Lecce poteva anche essere messo in preventivo dopo il terremoto sulla panchina giallorossa che aveva allontanato Antonino Asta a beneficio di Piero Braglia. Dalla gara del “Via del Mare” sono emerse, però, indicazioni abbastanza positive nonostante lo stato di emergenza che ancora affligge il reparto avanzato gialloblù. Non è stato un primo tempo facile, perché il Lecce ha dominato la contesa producendo un’infinità di palle gol che avrebbero abbattuto un toro già prima dell’intervallo. Ma non gli isolani, capaci di difendersi con le unghie e di proporre una ripresa più vibrante senza tuttavia l’ausilio della giusta cattiveria in fase offensiva. Un dato rimarcato anche da Bitetto. “E’ mancato solo il golletto”, ha ammesso il trainer barese per coniugare sostanzialmente la bontà della prestazione dei suoi nella ripresa col cinismo necessario per sfangarla. A Lecce, peraltro, il tecnico ha replicato il suo 4-3-2-1 già visto col Melfi al “Mazzella”. Uno schieramento anomalo non certo dal punto di vista tattico, ma piuttosto per la disposizione degli uomini in campo in considerazione delle loro attitudini tecniche. Scelte obbligate, dettate dal momento contingente ma che con i gialloverdi avevano funzionato. Alle spalle dell’unica punta Orlando, Bitetto ha infatti ridato fiducia al duo Armeno-Calamai con Meduri in regia affiancato da Palma e Izzillo. Con Iuliano tra i pali (la scelta del portiere titolare è oramai definitiva e Mirarco sarà destinato a fungere da secondo al pipelet di Pagani), spazio in difesa ancora a Florio, Moracci, Filosa e Bruno. Uno scacchiere speculare, anche nei suoi interpreti, a quello che aveva vinto e convinto col Melfi. In quella occasione ne uscì una gara favolosa e tatticamente perfetta, nella quale gli isolani sfiorarono più volte il raddoppio nel primo tempo (e in qualche circostanza anche nella ripresa) prevalendo soprattutto sul piano della ferocia, dell’intensità e del predominio sulle seconde palle. Alla ripresa degli allenamenti al Kennedy, cornetti e bibite offerte da Luca Bargiggia, figlio del collega di Mediaset Paolo, per celebrare il proprio esordio con la maglia gialloblù. Tutto sommato, quest’Ischia è riuscita a tenere testa anche ad un Lecce affamato, che voleva svoltare dopo i risultati negativi e la sobillazione dei tifosi che pretendevano, ottendendola, la testa di Asta nel post-Foggia. Che la luna di miele tra il tifo salentino e la propria squadra del cuore si fosse affievolito, lo hanno testimoniato un po’ i numeri del Via del Mare. Con una quota di oltre 6500 abbonati, si è passati dai 4000 paganti dell’esordio con l’Andria (6 settembre) ai 2000 con Casertana e Catania, fino ad arrivare agli appena 1000 tagliandi staccati per il match con i gialloblù. Risposte impietose, frutto della figuraccia di Foggia e della paura perenne di non potersi riprendere i fasti passati. Insomma, la classifica dell’Ischia sorride e consente di lavorare con serenità e di guardare al futuro con ottimismo. Perché, se si riescono a gestire certe criticità con uno spirito di gruppo collettivo e la voglia di sacrificarsi, sarà facile potersi ritagliare un destino ancora più benevolo quando il reparto avanzato recupererà tutti gli effettivi. In questo senso, si attende di conoscere la decisione (prevista per giovedì) della Corte Sportiva di Appello Nazionale circa il ricorso contro la squalifica di Nicola Mancino, che ha già scontato due delle tre giornate di stop. In caso di esito favorevole, sarà presente sabato al Mazzella contro la Casertana. Ipotesi possibile anche per Yaye Kanoute, che ha ripreso ad allenarsi dopo l’infortunio occorso durante la gara casalinga con l’Akragas. Su questo sarà fatta chiarezza nei prossimi giorni. Poi c’è il lungodegente Fall per il quale bisognerà aspettare almeno un altro mese. Con tutte le bocche di fuoco a disposizione, sognare sarà lecito. A maggior ragione in un campionato come questo, incerto ed assai equilibrato. Non la promozione diretta, per carità. Ma qualcosa in più di una semplice salvezza. Il timoniere è valido, garantisce affidabilità e ha già tracciato la rotta. Non fosse altro perché ha un gruppo che lo segue alla perfezione durante i lavori settimanali e sa tradurre in campo la sua idea di gioco e di grinta.

About Stefano Sica 913 Articoli
Giornalista pubblicista e' uno dei fondatori di Footballweb

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