14 Marzo 2025
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Inter 6 grande! Espugnato anche il “Barbera” con un grande Joao Mario

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Inter

E adesso chi li ferma più? La legge del 6 si abbatte su Palermo; l’Inter ottiene la sesta vittoria consecutiva e lo fa soffrendo, faticando, combattendo, al cospetto di una squadra, quella di Corini, coriacea e mai del tutto doma. Una partita che possiamo definire sporca quella del “Barbera”, decisa proprio da quel numero 6, Joao Mario, che subentrando ad Ever Banega ha fatto capolino dietro le nuvole, riscaldando ed illuminando una gara condizionata da una forte e costante pioggia.

Non sono stati certamente 90 minuti ad alto tasso tecnico; l’intensità ha prevalso sul virtuosismo, anche se poi la pazienza ha avuto la meglio sull’aggressività. Tanti errori da parte dei protagonisti che hanno condizionato una gara sin troppo spezzettata, specie nel primo tempo: merito del Palermo, colpa dell’Inter. Quando si dice prospettive. L’inizio dei padroni di casa è stato incoraggiante, così come quasi sempre nel corso di questa stagione, ma dopo un breve sfogo il centrocampo dell’Inter ha preso il controllo della situazione, nonostante un Banega evanescente: prima è Icardi a sprecare una grande occasione dopo uno stop e una sterzata da Signore dell’area di rigore, poi è Posavec a volare su una splendida conclusione di Brozovic; sulla ribattuta però ancora Icardi manda fuori a porta vuota. Il Palermo, ordinato in difesa, è invece poca cosa in contropiede e non crea pericoli a Samir Handanovic: il duplice fischio sentenzia un primo tempo da reti inviolate.

La seconda frazione è una camera con vista su un’incoraggiante statistica: se l’Inter è la squadra ad aver segnato di più nei secondi tempi, il Palermo è quella ad aver incassato più reti. Ed ecco che la statistica assume le sembianze di una profezia: Joao Mario rileva Banega, e l’Inter passa pochi minuti dopo. Candreva riceve palla sulla destra, solita finta e controfinta, cross in area col mancino dove il portoghese si avventa battendo Posavec. Minuto 65, Palermo 0-1 Inter. La gara a quel punto cambia radicalmente, con il Palermo che prova a tornare a galla e un’Inter che preferisce la gestione e il controllo del possesso piuttosto che affondare in contropiede. L’ingresso di Kondogbia aiuta in questo senso: ottimo l’impatto del francese, che con personalità ferma più volte le scorribande rosanere e contribuisce a mantenere il vantaggio. A 10′ dal termine, poi, il solito ostacolo che si mette tra la Beneamata ed i 3 punti e fa tremare il pubblico ospite: duro scontro tra Ansaldi e Nestorovski a metà campo, la decisione dell’arbitro è di ammonire Ansaldi per la seconda volta. L’argentino viene espulso e l’Inter resta in dieci uomini. Finale di sofferenza per la squadra di Stefano Pioli, ma dopo cinque minuti di recupero (in cui anche il Palermo resta in dieci per l’espulsione di Gazzi) i nerazzurri ottengono i 3 punti.

La sesta vittoria consecutiva (era dal 2012 che non accadeva) dei nerazzurri in campionato permette all’Inter di proiettarsi al quinto posto, a -1 dalla Lazio sconfitta a Torino e sopravanzando provvisoriamente i cugini del Milan. Per Stefano Pioli è arrivata anche la soddisfazione dell’aver tenuto la porta inviolata, segno di una squadra capace di concedere poco a chiunque. Vitale l’ingresso di Joao Mario, che è entrato immediatamente con il piede giusto e si è reso protagonista, oltre al gol, di diverse iniziative pericolose; l’altra faccia della medaglia è però Banega, oggi vero corpo estraneo dell’undici nerazzurro. Impalpabile, invisibile, insomma chi vuole vada a leggere altri sinonimi sullo “Zanichelli”. Per il Tanguito non è un inizio di 2017 scintillante, ma il dualismo con Joao Mario deve essere uno stimolo e non un motivo di scoraggiamento. Malino anche Icardi, la cui generosità non basta ad equilibrare un giudizio altamente influenzato dai due erroracci sotto porta: pazienza, si rifarà. Bene invece Perisic, costante nella spinta a sinistra e abile nello scegliere sempre la giocata giusta, e soprattutto Gagliardini. L’ex Atalanta non fa più notizia, ormai il tifo interista ha imparato ad apprezzare la sua voglia di far bene, la sua semplicità nelle giocate, le sue geometrie intelligenti. Un centrocampista totale che sta giustificando in pieno la scelta di Ausilio.

La prossima sfida vedrà i nerazzurri opposti al Pescara, ultimo step di campionato prima della guerra allo Juventus Stadium. Il check-in è aperto, l’Inter ha preso il volo. Show must go on.

 

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