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Non ce l’ha fatta. Vincenzo Cosco non c’è più. E lo piange il tutto mondo del calcio nazionale, non solo quello molisano, da dove con umiltà ed in punta di piedi era partito. Un mondo quello sportivo, che tanto lo aveva apprezzato prima come calciatore e poi come allenatore.
A soli 51 anni se lo porta via un tumore, contro il quale ha lottato con lo stesso vigore con cui già nel 1996 riuscì ad avere ragione di un cancro. Stavolta nonostante la forza e la voglia di vincere che ha messo in campo, è andata male. Dopo mesi di cure, il suo cuore ha cessato di battere poche ore fa a Larino, dove era ricoverato.
Nato a Santa Croce di Magliano il 12 gennaio 1964, Cosco ha avuto una buona carriera da calciatore arrivando fino alla C2 con la Vastese. Ha vestito anche le maglie di Campobasso, Termoli, Castel di Sangro, Turris Santa Croce ed Aurora Ururi. Nel 95/96, l’interruzione dell’attività per sconfiggere il cancro. Superato questo scoglio, è passato alla panchina guidando prima la Turris ,poi Bojano, Termoli, Isernia, Pro Vasto, Val di Sangro, Gela, Paganese, con un esperienza internazionale agli ungheresi del Sopron, Pro Patria, Campobasso, Andria, Matera e Torres. Vincendo molti campionati, ma soprattutto conquistando tutti per la sua umanità.
Pochi giorni prima dell’ultimo Natale, la scoperta del nuovo male. L’abbandono della panchina, le cure, le nuove speranze. Poi la resa. Una resa giunta dopo aver lottato come un leone fino all’ultimo minuto. Ciao Mister !
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