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Servizio di Valerio Lauri @RIPRODUZIONE RISERVATA
Sogni d’Europa. Quello del Milan, praticamente una chimera, che ha però guadagnato qualche piccola speranza nelle ultime due giornate, con altrettante vittorie. Quello della Sampdoria, fermata nell’ultimo turno dalla sconfitta con la Fiorentina, dopo una buona serie di risultati utili.
LA CRONACA – Partita bloccata ma viva, nelle prime battute, con la Sampdoria che prova a costruire e il Milan pronto a ripartire, per sfruttare le doti degli elementi in campo. Per vedere il primo tiro in porta bisogna, però, andare al 10′ quando Eto’o, in aria di derby per i suoi trascorsi nerazzurri, prova ad impegnare dalla distanza un attento Diego Lopez. Al 14′ arriva la risposta del Milan: è Van Ginkel ad incrociare un destro rasoterra dai 20 metri, che Viviano devia in angolo. Ancora Eto’o, al 21′, prova a sorprendere il Milan con un tiro a giro da lontano, che sibila a poca distanza dal palo destro della porta rossonera. Il Milan, però, gioca bene: aggressivo in fase di non possesso e veloce con rapide verticalizzazioni quando imposta il gioco. A funzionare bene è soprattutto la banda di destra rossonera, formata da Cerci e Abate, che al 30′ produce un cross su cui s’avventa Destro, ma il colpo di testa è debole e telefonato per la presa di Viviano. Episodio curioso al 37′: alcuni riflettori di San Siro si spengono, ma dopo una brevissima pausa, decretata dall’arbitro, si riprende a giocare. Nelle battute finali della prima frazione si fa vedere anche Cerci, che, dopo uno scambio veloce con Menez, spara alto dal limite dell’area. Si conclude a reti inviolate, dunque, il primo tempo.
Nell’intervallo Mihaijlovic decide di applicare qualche correttivo allo schema tattico. Passa, infatti, dal 4-2-3-1 al 4-4-2 con Eto’o alle spalle di Okaka in attacco ed Eder sulla fascia, pronto a sacrificarsi e a limitare le scorribande di Cerci sulla destra. La mossa del tecnico serbo blocca la manovra rossonera, che diventa più involuta e lenta. Di contro, il Milan si espone alle ripartenze blucerchiate. Al 57′ la Sampdoria passa in vantaggio: Eto’o verticalizza in modo straordinario per Soriano che, tutto solo, non può sbagliare. Gli uomini di Inzaghi accusano il contraccolpo psicologico e si ritraggono nella propria metà campo, intimoriti. A salire in cattedra è sempre Samuel Eto’o che galleggia abilmente tra la linea di centrocampo e Okaka, dispensando tocchi di grande classe. Al 72′ il Milan dà segni di risveglio e lo fa da calcio d’angolo: Mexes svetta e incorna, ma Duncan salva sulla linea. E’ solo il preludio al pareggio, perchè, sul calcio d’angolo successivo, De Jong rovescia verso la porta e trova la deviazione decisiva del maldestro Duncan, che spiazza Viviano. I rossoneri trovano dunque il pareggio nel momento migliore della Samp. A questo punto, l’inerzia della partita pare cambiare di nuovo, col Milan che spinge e i blucerchiati che arretrano. All’82’ i rossoneri colpiscono anche il palo: Menez riparte velocissimo e scarica su Suso che rientra sul sinistro e lascia partire un tiro a giro, che infrange i propri sogni di gloria sul montante. L’assalto finale del Milan non produce risultati e la partita termina sul punteggio di 1-1.
Un pareggio che non serve a nessuno. Probabilmente, serve ancora meno al Milan, che avrebbe potuto dare corpo alle poche residue speranze d’Europa solo vincendo. La Sampdoria conserva i 7 punti di vantaggio sui rossoneri. Mihaijlovic sposta gli equilibri nel secondo tempo, inventandosi un Eto’o in versione “Totti”: il camerunese è stato l’ago della bilancia della ripresa. La squadra di Inzaghi ha evidenziato, ancora una volta, i soliti limiti nella costruzione del gioco, soprattutto dopo aver subito il gol. Reazione di carattere tardiva e ottimo impatto di Suso, che ha dato maggiore vitalità rispetto a quanto avesse fatto Cerci.
Se prima la strada del Milan era in salita, adesso è una vera e propria scalata, decisamente improba per le possibilità dei rossoneri.
Twitter: @Val_CohenLauri
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