14 Marzo 2025
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Il Milan e il punto di vista “pendolare”. Bonera ‘massacrato’ sul web.

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Daniele Bonera, alla nona stagione con la maglia del Milan (fonte foto: tuttosport.com)
Daniele Bonera, alla nona stagione con la maglia del Milan
(fonte foto: tuttosport.com)

Rilanciarsi, riprendersi, ritornare grandi. Era cominciata così la stagione del Milan, tra incursioni con firma a Forte dei Marmi, all’inizio, e “giorni del condor”, alla fine. Inzaghi, eretto a baluardo di un Milan che fu, si era calato bene nella parte, tanto da conquistarsi subito il solito coro che lo incitava a segnare, anche se, purtroppo per lui e per la sua squadra, il suo ruolo adesso è in panchina. Le prime due giornate ci raccontavano di un Milan magari non perfetto, ma almeno vincente, e le due vittorie coprivano di gran lunga gli errori. Sono bastate due partite, soli 180 minuti, per mutare tutta la visione. Siamo alla quarta giornata, sì, e non è il caso di drammatizzare. Il punto di vista del tifoso, però, non è certo quello di un novellino, catapultato all’improvviso nell’universo rossonero. Checchè ce ne vogliano far credere, i problemi sono sempre gli stessi. La difesa è un colabrodo, che nemmeno la sciagurata Concordia. Il centrocampo manca di gente che sappia usare il fioretto e, in compenso, abbonda di fabbri che triturano le caviglie degli avversari, al limite della regolarità e a volte ben oltre. L’attacco, forse, è l’unica nota felice, che riesce, per ora, a mascherare le inefficienze degli altri reparti. Tuttavia, è evidente, la squadra è priva di elementi di personalità, che permettano al convoglio di non deragliare alla prima variazione di binario. Quelli che nello spogliatoio ti prendono per gli attributi e ti appendono a testa in giù, per dircela tutta. Quelli che, in un passato nemmeno tanto lontano, rispondevano al nome di Gattuso, Maldini, Nesta, giusto per dirne un paio. E’ sintomatico ed eloquente, che i due capitani designati, adesso, siano un ex titolare (Abbiati) e un titolare senza merito (Bonera). A proposito del difensore bresciano, ieri, all’ennesima prestazione poco convincente ( per usare un eufemismo), i tifosi hanno sbottato violentemente sull’unico mezzo di comunicazione con la società dei tempi nostri: il web, nella fattispecie Twitter. Ed ecco allora che piovono insulti goliardici, all’indirizzo del giocatore, come:

Il web (anche volti noti) si scatena su Bonera. (fonte: Twitter)
Il web (anche volti noti) si scatena su Bonera. (fonte: Twitter)

Al di là della goliardia mediatica, il difensore è apparso più volte in difficoltà in questo inizio di stagione (5 errori sugli 8 gol subiti finora dal diavolo). Nonostante ciò, nelle gerarchie di Inzaghi, è rimasto sempre davanti a Rami (autore di un’ottima seconda parte di stagione l’anno scorso) e Mexes (ormai praticamente ai margini della rosa, probabilmente per questioni contrattuali). Alla eterogenea mescolanza, aggiungiamo le facce di Galliani in tribuna e le frasi di Berlusconi (“Non si vince, perchè non si fa come dico io”), che Inzaghi non contesta perchè “Non si commentano mai le frasi del presidente”. E allora ecco che il tifoso ripiomba in quel tunnel buio di confusione, che ormai lo attanaglia da anni. Come un pendolare nel trasporto pubblico che collassa, si perde tra una mancata programmazione e una brusca rifondazione, non riuscendo più a venirne a capo. Non basta certo l’avvio spumeggiante di Menez, il primo gol ( e la prestazione incoraggiante) di Torres, la vena realizzativa ritrovata di Honda e l’improvvisa incredibile propensione agli assist di Abate. Non basta, perchè dietro l’attacco, come già detto, ti ritrovi i soliti orrori (errori sarebbe troppo poco) difensivi e la solita scarsa consistenza tecnica a centrocampo. E mollare tutto il peso sulle spalle di Bonera, appare alquanto inadeguato.

Valerio Lauri
Twitter: @Val_CohenLauri

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Nato nella Nola di Giordano Bruno e cresciuto a pane e calcio. Amante della parola scritta, evasione dalle indigestioni di matematica e informatica universitarie. Appassionato di musica a 360 gradi e lettura, nostalgico ma teso alle novità.

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