14 Marzo 2025
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Il Bosio parlante: Napoli, la sentenza Higuaìn.

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Luca BosioServizio di Luca Bosio @riproduzione riservata


Il massimo risultato, con il minimo sforzo. È la sintesi di Lazio-Napoli. Un Napoli in formato “provinciale”, sempre dietro alla linea della palla. Gli uomini di maggiore qualità della squadra di Benitez si sacrificano in fase di copertura. Il centravanti argentino, però, ha sempre il colpo in canna, soprattutto contro la Lazio, uno dei suoi bersagli preferiti. I biancocelesti fanno la partita, gli uomini di Pioli fraseggiano bene a centrocampo, ma faticano a trovare spazi. Al minuto numero diciassette, la svolta. Mertens, uno dei più positivi oggi, si libera dalla marcatura a centrocampo e verticalizza per il “Pipita”, che si invola verso la porta avversaria. Entra in area di rigore, ma è defilato sulla destra. Al centro non c’è nessuno. Allora il campione argentino fa tutto da solo. Disorienta Radu con una finta, e tira forte sul primo palo. Berisha si fa sorprendere, e il Napoli si porta in vantaggio. La Lazio reagisce e sfiora il pareggio in un paio di occasioni. Prima è Parolo a scheggiare la traversa con un colpo di testa, su punizione dalla destra di Ledesma. Poi è il terzino Cavanda a divorarsi una clamorosa occasione, concludendo debolmente, tutto solo, a pochi passi da Rafael. A pochi minuti dalla fine della prima frazione, cerca gloria in avanti anche il neo acquisto del Napoli Ivan Strinic. Dopo un buon contropiede orchestrato da De Guzman, la palla finisce all’esterno croato, che rientra sul destro e tira. La traiettoria è centrale e facile preda per l’estremo difensore laziale. Positivo il debutto del sostituto di Ghoulam, impegnato in Coppa D’Africa. Si tratta dell’ultimo squillo del primo tempo. Nella ripresa, soliti cambi per il Napoli. Entra Hamsik per Mertens, fuori Higuaìn per Zapata. I laziali calano di intensità e non si rendono più pericolosi, il Napoli si limita a contenere. Dopo cinque minuti di recupero, finisce la partita allo stadio Olimpico. Uno scontro diretto, per il terzo posto, abbastanza brutto e povero sul piano tecnico, eccezion fatta per chi ha deciso la contesa. La palma di migliore in campo va all’intero pacchetto arretrato del Napoli. Si è rivisto, finalmente, un Albiol sui livelli della passata stagione. Koulibaly non ha commesso sbavature rilevanti. L’arbitro Rizzoli è stato all’altezza della sua reputazione, dirigendo bene la gara. Tutto è bene quel che finisce bene.

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