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Servizio di Luca Bosio @riproduzione riservata
L’atmosfera europea era la migliore medicina per riprendersi dalla batosta in campionato, subita dal Napoli allo stadio “Barbera” di Palermo. La cornice era quella dei sedicesimi d’andata di Europa League. L’avversario non era dei più proibitivi. Si tratta del Trabzonspor, compagine turca di Trebisonda. Gli azzurri non hanno deluso le aspettative. Con un secco e perentorio quattro a zero, hanno ipotecato il passaggio del turno. Rafa Benitez ha di nuovo varato l’operazione turnover. In porta è stato schierato Andujar. A riposo Maggio e Strinic, in campo Henrique (nel ruolo che gli ha regalato un’insperata convocazione agli ultimi Mondiali) e Ghoulam sulle fasce. Koulibaly è tornato al centro della difesa con Albiol. Inler ha ritrovato una maglia da titolare dal primo minuto sulla mediana, oltre che la fascia di capitano per l’assenza di Hamsik. In avanti, spazio al trio Gabbiadini, Mertens, De Guzman, alle spalle dell’imprescindibile Gonzalo Higuaìn. Al “pipita” mancavano solo occhiali e abbecedario. La cattedra era il campo. Troppo superiore rispetto alla media generale. Sul rettangolo verde, infatti, gli azzurri non hanno mai sofferto il gioco o la velocità del Trabzonspor. Hanno avuto il merito e la fortuna di sbloccare subito il risultato, sugli sviluppi di un calcio d’angolo di Gabbiadini, il migliore in campo. Henrique è riuscito a sfruttare a suo vantaggio una carambola in piena area, con un colpo di testa alto che ha sorpreso l’estremo difensore turco. Il raddoppio è arrivato sull’asse Gabbiadini-Higuaìn. L’esterno bergamasco è partito in progressione dalla trequarti, è arrivato in area e ha servito un assist perfetto per Higuaìn, che ha dovuto solo spingere la palla in rete. Due a zero e pratica già chiusa. Gabbiadini ha cercato anche gloria personale. E l’ha trovata. Su lancio di Albiol, ha controllato la sfera con il suo piede preferito, in area di rigore, si è girato e ha trovato il gol. Nella ripresa, il Napoli ha tenuto il pallino del gioco senza alcuna difficoltà. Troppo modesti, lo ripetiamo, gli avversari. A dieci minuti dalla fine ha messo a segno la quarta rete il sempre lucido Zapata, subentrato al posto del centravanti argentino. Dries Mertens, apparso come il meno in forma dei suoi compagni, ha sbagliato prima un rigore e poi una facile conclusione a pochi passi dalla porta avversaria. I turchi hanno costruito una sola azione da gol in novanta minuti, ma il suo giocatore più rappresentativo, Cardozo, ha praticamente sparato il pallone in curva. Davvero è sembrato una sorta di allenamento per i partenopei. Ora è di nuovo tempo di serie A e di cose serie. Lunedì al San Paolo arriva il Sassuolo di Di Francesco. Che, rispetto a tal Trabzonspor, sembrerà una grande squadra.
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