14 Marzo 2025
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Frattese appannata al Conte: Roghi decide il derby dell’amicizia

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Stecca la prima la Frattese di Andrea Ciaramella, di scena nell’anticipo mattutino del Conte contro la Puteolana. Prevalgono i flegrei un po’ a sorpresa rispetto ai pronostici della vigilia, e sicuramente col minimo sforzo. Ai nerostellati non è bastata una ripresa più coraggiosa per ribaltare lo svantaggio maturato sull’asse Puccinelli-Roghi, l’unico vero sussulto granata prima dell’intervallo. Fatale per gli ospiti un approccio errato alla partita e 45 minuti di passività psicologica e mancanza di idee. La manovra sottoritmo della Frattese ha favorito le trensizioni flegree, illuminate dalla sapienza di D’Adamo per il quale sono passate un po’ tutte le trame costruttive dei padroni di casa. Formazione titolare praticamente collaudata per Ciaramella, che ripropone 9/11 dello schieramento visto col Forio: in porta Martellone fa posto a D’Auria, mentre Petito rileva a destra Ciccone nel tridente, affianco a Grezio ed Aracri. Linea difensiva immutata con Sparano, Capogrosso, il baby Oliva e Balzano, così come la mediana guidata da capitan Costanzo con Seck e Catavere ai lati. Ancora assenti Monaco di Monaco, Fontanarosa ed Allegretta, tre defezioni pesanti per i nerostellati, che comunque portano l’acciaccato Posillipo in panchina. Assetto speculare per il tecnico granata Pierfrancesco Ulivi, che punta ugualmente sul 4-3-3 e sul consistente tandem difensivo Terracciano-Rinaldi. In attacco, il trio Puccinelli-Rubino-Roghi è garanzia di qualità ed imprevedibilità. 


 

FRATTESE SPENTA E IMPACCIATA – Troppo diversi i nerostellati da quelli ammirati sette giorni fa col Forio. La spavalderia cede il testimone alla morbidezza e, per una squadra abituata a mantenere il possesso ed a pressare furiosamente negli ultimi 30 metri, è un atteggiamento rovinoso. Di positivo c’è che, anche nei momenti peggiori, i nerostellati non rinunciano mai a far girare palla ed uomini per costringere gli avversari ad aprirsi. E’ il classico tema tattico di Ciaramella, che prescinde da fisicità, duelli individuali e palloni alti, ma tutto ciò avviene troppo lentamente per impensierire la Puteolana, che infatti sa ripartire e lo fa con efficacia. Se poi ci si mettono anche le disattenzioni di reparto, la frittata è completa. E questo accade al quarto d’ora esatto quando Puccinelli prepara un traversone tagliato con la retroguardia nerostellata incredibilmente immobile, tanto da consentire a Roghi di bucarla alle spalle e di depositare comodamente in rete. Ai granata basta questo colpo basso per gestire la gara a piacimento: la Frattese non replica, resta apatica e si fa vedere solo con una punizione di Costanzo che, sebbene potente, è troppo centrale e non crea pericoli per Marino. I nerostellati non accelerano, non pungono, si perdono nel loro tiki taka sterile e potrebbero manovrare per ore senza alcuna soluzione diversificata. E per i granata il vantaggio al riposo è assolutamente meritato.


 

CAMBIA IL PASSO, AUMENTA IL CORAGGIO – Nella ripresa, pur senza cambi immediati, si intravede subito una correzione tattica operata da Ciaramella: Aracri assume una posizione più centrale, facendo avanzare Catavere a sinistra sulla linea degli attaccanti. Il centrocampo si dispone praticamente sui soli Costanzo e Seck affinché aumentino velocità di palleggio e peso offensivo. Qualcosa in effetti si vede: Grezio prima manda di testa fuori di un soffio, raccogliendo un cross di Sparano, poi si divora il più facile dei gol facendosi ipnotizzare a colpo sicuro da Marino (l’assist centrale era stato di Aracri). Visibile la disperazione del Cobra, persino ignaro, in quel momento, che il suo errore sarà decisivo ai fini del risultato. E’ comunque una Frattese che piace di più perché mostra di crederci e, non a caso, riesce ad arrivare con più facilità negli ultimi 20 metri. E’ soprattutto la catena di destra che lavora con continuità e profitto, con un positivissimo Sparano che poi troverà nel neo entrato Ciccone un partner giusto per provare a sfondare dalle parti di Bianco. E’ un quarto d’ora devastante per i nerostellati che poi, pur mantenendo il pallino del gioco in mano, saranno incapaci di inventarsi altre palle-gol di ugual rilievo. Anzi, è la Puteolana a sfiorare il bis con un bolide di Puccinelli (abile nell’intervento D’Auria, poi rimpiazzato da Martellone per consentire l’ingresso di un over, Ciccone, davanti). E di eventi degni di essere segnalati non se ne vedranno più, se non il rosso sventolato in faccia a Pappagoda che, alzatosi dalla panchina, si produrrà in uno screzio con un giocatore granata in pieno riscaldamento  (un pallone nascosto forse la causa del dissidio).

LE TIFOSERIE FRATERNIZZANO – Finisce così e la Puteolana può festeggiare coi suoi tifosi, a cui gli ultras frattesi rivolgono un coro per suggellare un bel rapporto di amicizia. I supporters granata rispondono e tutto si scioglie in un applauso collettivo.

PERSONE “NON GRADITE” – Per seguire il match, abbiamo preso posto in Tribuna coperta, nel settore occupato dai tifosi nerostellati. Come spettatori qualsiasi. Non avendo avuto riscontro circa la richiesta di un accredito stampa (non sappiamo se la nostra mail sia giunta a destinazione e ci riserviamo il beneficio del dubbio), abbiamo pensato di rivolgerci ad un tesserato della Puteolana per risolvere l’inghippo. Tentativo anch’esso fallito perché un dirigente granata ci fa sapere, testualmente, che il nome del cronista era stato depennato in quanto “persona non gradita”. Da chi? E perché? Forse un giorno ce lo diranno. Siamo tutt’orecchi, non aspettiamo altro. Specie noi che abbiamo raccontato con passione una giornata memorabile del calcio puteolano, il Memorial D’Auria-Minopoli. Eravamo immersi ancora nelle nostre memorie adolescenziali, nelle gesta di quelle squadre che, tra la metà degli anni ’80 e i ’90, avevano fatto sognare una intera città arrivando pure a sfiorare la B. Mentre la neonata dirigenza granata provava ad impostare un progetto che segnava falle da tutte le parti. Esclusa l’eventualità che fossimo sic et simpliciter antipatici, o che il nostro volto addolorato da una sveglia domenicale precoce potesse metter paura a donne o bambini, o che il nostro dress code fosse vietato da un imperscrutabile codice di bon ton interno, ci abbiamo riflettuto un attimo e abbiamo avanzato un’ipotesi, consumato un pensiero veloce, passeggero, ma atroce per chi è abituato normalmente a buttare giù ciò che pensa partendo sempre dal doveroso racconto dei fatti: è possibile che la società granata non abbia gradito le nostre esternazioni post Afragola sul comunicato dei calciatori riguardo le pendenze economiche non onorate? Chissà. Fosse così, è una medaglia che ci appuntiamo. Orgogliosamente. Per alcuni  – e specialmente per i tanti figuranti del mondo del calcio abituati a scambiare doveri per favori e ad annacquare promesse e negligenze – la verità è un veleno da tenere a debita distanza. Per noi, invece, esercitarla è ossigeno vitale, non solo un dovere etico. Ce ne vantiamo persino. L’occasione però è benigna perché la cogliamo per suggerire agli attuali proprietari della Puteolana di onorare almeno quest’anno gli impegni presi con dipendenti e tesserati. E di rispettare altresì le aspettative e la fiducia dei tifosi. In tal caso saremo i primi a complimentarci. Per loro la responsabilità è doppia visto che patron Franco, dopo i tormenti estivi, è stato richiamato al capezzale granata a furor di popolo. Ed è un invito che estendiamo a tutte le società, aspettando sempre che nei campionati di Eccellenza certe pastoie regolamentari cambino nel segno di una evoluzione concreta. Nell’interesse di calciatori, allenatori e dipendenti. Nulla di personale, vorremo dire al gotha dirigenziale della Puteolana. E’ che siamo fatti così, non siamo inclini alla cortigianeria e alle piccole e medie ruffianerie di comodo. Se si cercano queste peculiarità, prego rivolgersi altrove. Saremmo eventualmente ben fieri di sentirci “sgraditi” e di pagare prezzi esosi e antipatici ma volgari per chi li impone. “L’informazione senza padrone”: è nel must del nostro progetto editoriale. Qualcuno se ne faccia una ragione.

 

 

About Stefano Sica 913 Articoli
Giornalista pubblicista e' uno dei fondatori di Footballweb

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