14 Marzo 2025
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Coppa Italia: per la terza volta la finale sarà tra Juventus e Lazio

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Servizio di Isidoro Niola @riproduzione riservata

Sarà Juventus-Lazio la finale di Coppa Italia che si giocherà a Roma il 2 giugno prossimo. La riedizione della sfida del maggio 2015 che vide trionfare i bianconeri per 2-1 con le reti di Chiellini e Matri dopo che i biancocelesti erano passati in vantaggio con Lulic. Non è bastata al Napoli la vittoria per 3-2 nella semifinale di ritorno dopo la sconfitta patita a Torino all’andata per 3-1. Il mattatore assoluto della gara è stato senza dubbio alcuno Gonzalo Higuain, autore della doppietta juventina, che ha ammutolito il San Paolo dopo una settimana intera di passione costellata da polemiche e dichiarazioni al limite della decenza anche da parte di molti addetti ai lavori (mi riferisco ai professionisti dell’informazione locali che in settimana avevano indossato simbolicamente l’elmetto). Il Pipita ha esultato puntando l’indice nei confronti di Aurelio De Laurentiis che era seduto in tribuna d’onore. Un gesto che vale più di mille parole. E così la Juve approda alla terza finale consecutiva di Coppa Italia mentre per il Napoli resta il riconoscimento platonico di aver battuto la Vecchia Signora e di averla bloccata in campionato domenica scorsa. Troppo poco per una squadra definita il “Barcellona d’Italia” che vede sfumare così un altro traguardo stagionale dopo lo scudetto. Adesso per i ragazzi di Sarri resta solo l’obiettivo della qualificazione diretta in Champions, impresa non facile con la Roma a +4 e con il prossimo impegno all’Olimpico contro la Lazio galvanizzata dalla conquista della finale di Coppa Italia. La partita di ieri sera ha visto la Juve rivoltata come un calzino da parte di Allegri. Rispetto alla gara di campionato ben otto giocatori diversi erano scesi in campo. Confermati solo Bonucci, Khedira e Higuain. Dentro Neto, Dani Alves, Benatia, Alex Sandro, Rincon, Sturaro, Cuadrado e Dybala per il collaudato 4-2-3-1. Anche il Napoli cambiava, con Reina tra i pali e Chiriches, Koulibaly, Hysay e Ghoulam nel pacchetto arretrato. A centrocampo Hamsik, Diawara e Zielinski. In avanti Callejon, Insigne e Milik. Il primo vero sussulto della partita arriva attorno al 20′ quando una bella combinazione Milik-Callejon consente allo spagnolo di presentarsi da solo in area ma il tiro del laterale viene parato prodigiosamente dal vice Buffon, sulla respinta Callejon manda sull’esterno della rete. La risposta della Juve arriva al 30′: Chiriches sbaglia il disimpegno servendo sciaguratamente Rincon ma il venezuelano da solo in area manda sopra la traversa. Un minuto dopo però la Juve non perdona: Sturaro serve Higuain al limite dell’area, l’argentino spalle alla porta si gira facendo partire un rasoterra angolatissimo che Reina può soltanto vedere quando la palla entra nel sacco. Il San Paolo è sotto shock, la finale pende sempre più dalla parte bianconera. Nella ripresa il Napoli prende in mano le redini del gioco. Dopo un tentativo dalla distanza di Milik, al 53′ arriva il pareggio partenopeo: servito da un rimpallo, Hamsik in area fa partire un rasoterra che si infila nell’angolo alla sinistra di Neto. Ma sei minuti più tardi la Juve ripassa in vantaggio: azione Alex Sandro-Dybala-Cuadrado, il colombiano in area serve Higuain il cui destro potente termina sotto la traversa trafiggendo Reina. Partita finita? Macché! Ci pensa Neto a rimetterla di nuovo in bilico quando al 61′ liscia clamorosamente un disimpegno su rimessa laterale di Alex Sandro, ne approfitta il nuovo entrato Mertens (subentrato a Milik) che si avventa sul pallone e batte il portiere brasiliano della Juve. Allegri rileva l’acciaccato Rincon Per Pjanic mentre Sarri gioca la carta Pavoletti. Al 67′ arriva il vantaggio del Napoli: Callejon supera in dribbling Benatia, serve in area Insigne che batte Neto. Fuori Dybala per Barzagli per risistemarsi con il 3-5-2 mentre Allan nel Napoli prende il posto di Hamsik. Dopo poco Lemina prende il posto di Cuadrado per rinfoltire il centrocampo bianconero. La partita si innervosisce con episodi al limite della sportività da entrambe le parti. L’ultimo brivido è di Pavoletti che allo scadere del tempo manda di poco alto sulla traversa. L’arbitro Banti dopo sei minuti di recupero fischia la fine.

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Giornalista sportivo, iscritto all'albo dopo una lunghissima gavetta. Una passione malcelata per la Formula Uno.

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