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Servizio di Michele Pisani @riproduzione riservata
Il tempo passa? Purtroppo non e’ propriamente cosi’. Il tempo resta, noi passiamo. Succede anche nel calcio che celebra molti campioni e ne dimentica altrettanti. La nostra rubrica si interessa di quei calciatori che hanno fatto impazzire i propri sostenitori, prima di internet e dei grandi mezzi di comunicazione, e che molti di noi a stento ne ricordano il nome. Chiedi chi era Helmuth Duckadam e ti diranno che e’ stato capace di una impresa che solo in pochi potranno ripetere. Nato nelle terre che una volta appartenevano a Decebal, Helmuth Duckadam muove i primi passi da calciatore nella citta’ di Arad (Banat) ai confini con l’Ungheria. Dotato di un fisico possente ed ottimi riflessi, un metro e ottantanove centimetri per sessantanove chilogrammi, esordisce in massima serie (Divizia A) nel 1979. Dopo tre anni il salto di categoria, viene acquistato dalla Steaua Bucarest (La Juventus dell’Est Europa) la compagine dell’armata rumena di cui il massimo sostenitore era l’allora Presidente-dittatore Nicolae Ceausescu. Secondo la versione ufficiale, confermata anni dopo dallo stesso calciatore, Duckadam sarebbe stato colto da trombosi alle mani, motivo per il quale smise l’attivita’ agonistica. Sulla fine, prematura, della sua carriera aleggia una versione mai appurata, secondo la quale vi sarebbe stato un aspro quanto duro contrasto con il figlio (Valentin) dell’allora dittatore Ceausescu che, pare, per vendetta avrebbe ordinato ad alcuni agenti della Securitate (la polizia segreta del regime rumeno) di spezzare le mani di Duckadam. Il motivo della decisione sarebbe duvuto essere la mancata consegna di una Mercedes regalata a Duckadam dal Real Madrid per aver battuto nella finale di Coppa di Campioni i rivali di sempre del Barcellona. Helmuth Duckadam nella sua carriera ha vinto due scudetti con la Steaua Bucarest, una coppa di Romania, e’ stato eletto miglior giocatore del campionato nel 1986 ma di sicuro e’ salito alla ribalta per la finalissima di Coppa Campioni (l’unica vinta dalla compagine rossoblu’) del 1985-86. la gara terminata in parita’ e fu risolta ai calci di rigori. Il Superman rumeno (titolo del Corriere dello Sport) neutralizzo’ ben quattro tiri su cinque (uno fu sbagliato). Ad essere ipnotizzati dall’eroe di Siviglia furono, nell’ordine, Alexanco, Pedraza, Pichi Alonso e Marcos. Grazie a quell’impresa Duckadam era sulla boccca di tutti, autore della favola piu’ bella ovvero Davide che sconfigge Golia. Molte societa’ si interessarono a lui tra cui il Manchester United ma non si mosse mai dalla sua terra, anche perche’ il regime non consentiva e facilmente emigrazioni di ‘lusso’. Dopo la notorieta’ arriva, senza sconti, anche la malattia che lo constringera’ al ritiro ma prima, come nel suo sitle, l’ennesimo miracolo calcistico. Gia’ sofferente al braccio destro, in una gara di Coppa di Romania, nel 1989, riusci’ a parare ben due rigore e far vincere la sua squadra (Vaganul Arad) per quattro a due. dopo la caduta del regime ando’ a vivere per alcuni anni in America per poi fare ritorno a casa. Per anni e’ stato Presidente dello Steaua Bucarest. Ecco chi era Helmuth Duckadam il Supermen rumeno. Chiedilo ai giovani di oggi e magari qualcuno si scomodera’ di cercarne la carriera attraverso un motore di ricerca. Se avete la pazienza di leggere ve lo diciamo noi.
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