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Spesso e volentieri turno infrasettimanale fa rima con turn-over. Per fortuna, verrebbe da dire. Perchè, dalla necessità di far rifiatare i ‘titolarissimi’, nascono le migliori opportunità, per le cosiddette riserve, di mettersi in luce. O almeno questo è ciò che succede nelle ‘piccole’. Nelle squadre più blasonate il fenomeno è meno frequente, sia per motivi di priorità ai ‘grandi nomi’ sia per timore nello schierare i comprimari meno esperti. A maggior ragione, se i comprimari meno esperti sono giovani. A ben guardare, però, sempre di più, questo approccio prettamente italiano viene smentito dai fatti.
Ormai affermati e titolari alcuni, soprattutto tra i portieri.
Nicola Leali, portiere del Cesena, in prestito dalla Juve, erede designato di Buffon, classe ’93, è già titolare fisso. Stesso discorso per i colleghi più celebri, ma ugualmente giovani (due classe ’92), Mattia Perin e Francesco Bardi, che militano rispettivamente nel Genoa e nel Chievo (Bardi è di proprietà dell’Inter).
A far buona compagnia a questi, ormai dall’inizio del campionato, c’è Marco Sportiello, diventato l’estremo difensore titolare nell’Atalanta dopo l’improvvisa cessione di Consigli al Sassuolo. Il giovane classe ’92 prova in tutti i modi a rintuzzare gli attacchi dell’Inter a San Siro, sbattendo anche le manone in faccia a Rodrigo Palacio, ma deve arrendersi prima alla splendida rovesciata di Osvaldo e poi alla punizione perfetta di Hernanes.
In questo turno di campionato, grazie al turn-over, oltre a questi, abbiamo imparato a conoscere altri volti giovani. E’ il caso ad esempio di Andrea Belotti, 20 anni, già 10 presenze nell’Italia under 21, condite da 6 reti. Il “gallo”, così soprannominato per il suo modo di esultare mimando una cresta, ha fatto a fette la difesa del Napoli (insieme a Dybala e Vazquez) e ha permesso al suo Palermo di fermare sul pareggio i partenopei al San Paolo.
Un caso isolato? Non proprio. Cambiamo scenario e ci spostiamo a Genova. La Sampdoria risolve la pratica Chievo, con un colpo di testa di Romagnoli, che raddoppia dopo il vantaggio di Gastaldello. Alessio Romagnoli, classe ’95, difensore di proprietà della Roma, arrivato in prestito alla Samp, anch’egli nel giro della nazionale Under 21. La società capitolina ha preferito mandarlo a farsi le ossa “sotto la lanterna”, preferendogli mezza difesa greca (Torosidis, Holebas e Manolas). Sicuramente gli ellenici sono elementi di valore, ma vuoi mettere la soddisfazione di un giovane del vivaio?
La squadra di capitan Totti, proprio ieri, ha faticato non poco per vincere la resistenza del Parma al Tardini. Tra le fila dei ducali, si è messo in luce un giovanissimo (mezzo) sconosciuto. Risponde al nome di Josè Mauri, classe 1996, nato in Argentina, ma di passaporto italiano. Il giovane centrocampista, poco più che diciottenne, ha debuttato da titolare ieri in Serie A, ma conta già 6 presenze nella nazionale italiana under 17 (con 2 reti). Sicuramente da tenere d’occhio.
Debutto anche per un altro giovanissimo portiere italiano, che non si è lasciato trovare impreparato dall’appuntamento con la grande occasione. Stiamo parlando di Pierluigi Gollini, 19enne nato a Bologna, con un passato nelle giovanili del Manchester United. Si è ritrovato a dover difendere la porta del Verona, dopo l’improvviso forfait del brasiliano Rafael. E’ riuscito comunque a far bella figura, nonostante la doppietta subita da Matri.
Prendendo ad esempio il Milan, possiamo trarre qualche (personale) conclusione sull’italico scetticismo verso i giovani italiani (per fortuna, in netto calo). La società rossonera, negli ultimi giorni di mercato, ha preferito puntare al prestito secco di van Ginkel, 21enne proveniente dal Chelsea e reduce da un lungo stop per infortunio. Per farlo, ha deciso di svendere Bryan Cristante, promettente centrocampista 19enne, al Benfica. Nella sfida di mercoledì con l’Empoli il giovane olandese, oltre a non fornire una prestazione esaltante, si è anche infortunato. Si prevede per lui uno stop non proprio breve.
Sarà sicuramente un caso, ma l’esasperata esterofilia di alcune società italiane produce proprio queste situazioni, oscurando tanti giovani nomi pronti ad esplodere. E a risentirne, sempre più spesso, è proprio il livello del calcio italiano.
Valerio Lauri
@Val_CohenLauri
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