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Io c’ero. Era il lontano 1978, l’undici Giugno per l’esattezza. Mi trovavo a Solofra e dal balcone degli zii vedevo le auto sfrecciare. Clacson a manetta e grandi bandiere biancoverdi. Avrei voluto vivere direttamente quei momenti ma la mia età non me lo permetteva. Incollato davanti alla tivvù rivedevo queli attimi con sana avidità. L’Avellino aveva vinto a Genova con un gol di Mario Piga. Bubba si complimentava con gli irpini, chiedendosi chi fossero. Dieci anni da massima serie. Ogni partita era un dejà vù. Davide contro Golia, la piccola città sfidava le metropoli, senza paura ma con grande orgoglio. Eppure di quegli anni io non ricordo gli sfottò, le offese a città e tifosi avversari ma le gesta di Vignola, Piga, Colomba, Tagliaferri e Juary. Orgogliosi di tifare per una squadra, per una città. I tempi sono cambiati, la pay-tv e gli sponsor fanno la differenza. Son passati trentasei anni, tanti, troppi. Il sogno di rivedere i Lupi in massima serie restava chiuso nel cassetto. Manco a pensarci. Oggi, come allora, il Lupo è tornato. Non sarà facile, non lo è sicuramente. Siamo solo all’inizio, le grandi squadre alla lunga verrano fuori ? Bene. Se l’Avellino merita la promozione dovrà essere il campo a dirlo. Noi ? Ce lo auguriamo di vero cuore per i tanti tifosi ma e soprattutto per chi c’era nel lontabo 1978 e sa cosa significa provare quella forte emozione.
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