Notice: La funzione _load_textdomain_just_in_time è stata richiamata in maniera scorretta. Il caricamento della traduzione per il dominio mh-magazine è stato attivato troppo presto. Di solito è un indicatore di un codice nel plugin o nel tema eseguito troppo presto. Le traduzioni dovrebbero essere caricate all'azione init o in un secondo momento. Leggi Debugging in WordPress per maggiori informazioni. (Questo messaggio è stato aggiunto nella versione 6.7.0.) in /home2/kxfootba/public_html/wp-includes/functions.php on line 6121
Aldo Agroppi e la Sua Depressione
21 Aprile 2025
  • www.footballweb.it e’ una testata giornalistica
  • registrata presso il Tribunale di Napoli Nord –
  • Numero registrazione 22 cronologico 4288/2016.
  • Editore: Gianni Pagnozzi;
  • Direttore Responsabile: Michele Pisani

Aldo Agroppi e la Sua Depressione

Aldo Agroppi e la Sua Depressione

Views: 367

A volte la depressione questo male oscuro, ti limita la vita. Non riesci più a fare tutto quello che desideravi fare. Il male oscuro ti prende e ti limita in tutto.

E’ quello che è successo ad Aldo Agroppi.

Corriere.it: “Ma che schemi e schemi?! Hanno storpiato il calcio! Gli schemi li inventano i calciatori bravi.
Una volta mi chiamò un giornalista e mi disse: ‘Ancelotti ha detto che domani gioca con l’albero di Natale, lei cosa ne pensa?’.
Risposi: ‘Non so che dirle perché io sono di tutt’altra scuola, io giocavo con l’Uovo di Pasqua’.
Perdere è un diritto dell’uomo. Io non garantisco mica la vittoria quando vado a firmare un contratto. Garantisco l’impegno, la serietà, la passione.
La mia prima partita da titolare nel Toro coincise con l’ultima di Gigi Meroni, con la Samp. Vincemmo 4 a 2.
Per festeggiare la vittoria, martellammo mister Fabbri per andare in discoteca.
Allora si andava in ritiro anche la sera dopo la partita. Questo cedimento non se l’è mai perdonato.
Se fossimo rimasti all’Ambasciatori a giocare a carte, Gigi Meroni quella sera non sarebbe uscito e non sarebbe stato investito dalla macchina che lo uccise.
La mia depressione purtroppo oscilla da 35 anni. Cominciò così, all’improvviso, quando allenavo il Perugia. Non mi avvisò, non accusai sintomi.
È la malattia che ti assale e ti distrugge nell’umore, che ti leva il desiderio di vivere.
Cerco di reagire col pensiero, ma il pensiero è niente!
Il pensiero è un’ostia contro questa forza che si chiama appunto “il male oscuro” e che non si sa da dove viene, ma è dentro di te.
Quando mi alzo sono un uomo morto. Poi prendo le pastiglie che, piano piano, mi rimettono in carreggiata. Ho dovuto smettere di allenare perché non ce la facevo più. E mi piaceva tanto allenare.
Io con lei stamattina ho portato una maschera e abbiamo ballato, ma quando finisce il ballo, quando finisce l’intervista, la maschera la devo levare.
Ed ecco qui tutta la mia tristezza, le mie insicurezze, le mie paure”.

About Redazione 10592 Articoli
Redazione Footballweb. Inviaci i tuoi comunicati alla mail: footballweb@libero.it (in alternativa sulla pagina Facebook) e provvederemo noi a pubblicarli. La redazione non si assume la responsabilità circa le dichiarazioni rilasciate nei comunicati pervenuti.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.