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Con la nuova rubrica, intitolata “Accadde oggi” proveremo a rivivere, insieme, le emozioni del passato dando, dunque, uno sguardo non solo al presente e al futuro del calcio Italiano. Un’occasione, quindi, per non dimenticarci di chi ha fatto la storia e , sopratutto, per tuffarci in quelle che sono semplicemente state partite indimenticabili che hanno causato (e che causano al ricordarle) emozioni indescrivibili che solo chi ama il calcio può comprendere. 26 Novembre 1996, National Stadium di Tokyo, in Giappone. La Juventus e il River Plate sono le protagoniste della finale di Coppa Intercontinentale, competizione riservata alle vincitrici di Champions League e di Coppa Libertadores. Nella stagione 1995-96, infatti, la Juventus battè l’Ajax in finale di Champions, dopo che Litmanen al 41esimo rispose al gol di Ravanelli, siglato, invece, al minuto 13 del primo tempo. In quello stesso anno, però, la Juventus perse il Campionato ai danni del Milan, e la coppa Italia ai danni dell’Atalanta di Mondonico, che venne, poi, sconfitta in finale dalla Fiorentina. La squadra di Marcello Lippi, vinse, però, anche la Supercoppa Italiana (in merito alla stagione ’94-’95) con un gol di Gianluca Vialli, battendo l’altra finalista, Parma. Ma torniamo, dunque, a Tokyo. Nei minuti finali, quando tutti credevano ormai che la partita andasse ai supplementari, sugli sviluppi di un corner, un Alessandro Del Piero, appena 22enne, insacca a 8 minuti dal termine, davanti ai circa 48.000 spettatori del National Stadium, il gol vittoria che regala alla Juventus la seconda Coppa Intercontinentale, dopo che la prima fu vinta circa 11 anni prima contro l’Argentinos Junior. Ciò che si ricorda di quel giorno non è solo la vittoria, ma anche la presenza in campo di numerosi calciatori di spessore, tra cui il già citato Del Piero, Angelo Peruzzi, Didier Deschamps, Vladimir Jugovic, Alen Boksic, Alessio Tacchinardi (poi, subentrato al 90esimo) e Zinédine Zidane, immenso talento francese. Dall’altra parte, tra le fila del River, gente come, Ayala, Julio Cruz, Ariel Ortega (che sfiorò il gol, colpendo una traversa) ed Enzo Francescoli. Inutile dire che il miglior giocatore di quella finale fu lo stesso Del Piero, che come ben sappiamo sarà destinato, negli anni post 1996 a diventare uno dei simboli non solo della Juventus, ma anche del calcio Italiano: una di quelle bandiere destinate a vivere in eterno, e a non morire mai fin quando lo sport del Calcio esisterà. In quei due anni, Lippi, fu capace di portare la Juventus sul tetto del mondo, e mentre Milan e Fiorentina facevano strage di trofei in Italia, questa conquistava titoli Internazionali (anche la Supercoppa Europea nella doppia finale con Psg). Ci si augura, dunque, che la Juventus possa tornare a vincerne degli altri, poichè quella sera fu l’ultima che permise alla squadra bianconera di alzare un titolo internazionale (ci fu solo l’Intertoto, poi, del 1999). La Juventus riuscì, negli anni successivi, ad arrivare ben 4 volte in finale di Champions League, arrendendosi a Borussia, Real Madrid, e al Milan nella finale del 2003, persa ai rigori, sempre con Lippi sulla panchina piemontese. Chissà, infine, che questa non possa essere la stagione giusta per un’impresa internazionale, seppur molto complicata contro squadre di alto calibro, come Barcellona, Atletico Madrid, Real e Bayern Monaco. Però si sa, gli Italiani amano le imprese, e le stagioni che lasciano un segno indelebile, senza farsi mai dimenticare..
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