
Views: 356
Come hai scoperto il calcio? Da ragazzino, grazie a mio padre e mio nonno principalmente. I primi calci nei primissimi anni delle elementari, gli album Panini, Quelli che il Calcio… è nata così, con un’evoluzione estremamente naturale. Quando hai capito potesse diventare un lavoro L’ho sempre sognato e ci ho sempre creduto. Dai primi esercizi di scrittura a scuola (nei quali, ovviamente, scrivevo di calcio) alle medie, arrivando al liceo dopo il quale ho avuto la sensazione che potessi vivere di questo. Un paio di anni fa, da sensazione è diventata certezza.
Raccontaci i tuoi primi passi Ho cominciato aprendo un blog personale a 15-16 anni, mentre scrivevo per un settimanale gratuito di una associazione locale. Da lì ho cominciato a cercare sempre maggiori collaborazioni: prima un notiziario della zona, poi un sito di lettura sportiva con alcuni coetanei e infine Sprint&Sport alla fine del primo anno di università: prima vera grande tappa del mio percorso nel giornalismo sportivo. Ora lavori per SportItalia raccontaci come ti trovi? È un’ottima palestra per imparare, sbagliare e mettersi in gioco. Credo che realtà che ti diano opportunità simili non ce ne siano. Qui sono cresciuto in maniera verticale perché ho avuto la possibilità di prendermi responsabilità, conoscere i miei limiti e affinare i miei obiettivi e talenti. È un ambiente giovane ed estremamente dinamico. Abbiamo letto che collabori anche con la Gazzetta dello Sport, di cosa ti occupi esattamente? Fino al 2019 ho fatto parte della redazione vera e propria: un’esperienza incredibile, un sogno che si è avverato. Da qualche tempo collaboro a distanza come content editor. Secondo te il campionato è ancora aperto o ormai il Napoli ha vinto lo scudetto? Penso che ormai la strada sia ampiamente tracciata. Tra la crisi del Milan, i problemi extra-campo della Juve e le indecisioni dell’Inter rimane un grandissimo Napoli che ha meriti – a mio parere – nettamente superiori ai demeriti delle altre pretendenti al titolo. Servirebbe un ingiustificabile e impronosticabile suicidio sportivo affinché la lotta in vetta possa effettivamente riaprirsi. Per le altre posizioni chi vedi favorito? L’Inter senza dubbio, il Milan penso possa riprendersi. Poi direi la Lazio: forse manca ancora una maturità e una consapevolezza ben definita, ma la crescita con Sarri è evidente. Se non sarà Champions League, sarà davvero per pochi punti. Nazionale, come vedi il futuro? Più nebuloso che limpido. Non può essere il solo Mancini a farsi carico dell’esordio e della crescita dei giovani talenti. La Federazione ha responsabilità molto più grandi in questo senso, il problema è sistemico e purtroppo profondamente radicato in quasi tutti i livelli del calcio italiano. In questo momento per vedere la Nazionale rifiorire, nell’immediato, servirebbe una generazione di talenti (un po’ come quella del Belgio di una decina di anni fa). Ma tali generazioni vanno coltivate nel tempo e in ogni caso, non ci si può basare sul caso e sulla fortuna: servono riforme e strutture adeguate a promuovere una crescita collettiva profonda. Ormai la maggior parte delle società di calcio sono straniere come vedi questo fenomeno? Una diretta conseguenza di sistemi economici europei che non possono competere – per fortuna, da questo punto di vista – con la lacerante disuguaglianza che c’è in altri Paesi. Dagli Stati Uniti all’Arabia Saudita, passando per gli Emirati Arabi, il Qatar e la Cina: tutte Nazioni in cui il divario tra i super ricchi e la popolazione più povera è profondo in maniera quasi incalcolabile. In Europa questo fenomeno esiste, ma è indubbiamente meno pronunciato. Quantomeno non abbastanza da permettere a molti imprenditori e magnati di competere con le figure di cui sopra.
Caso Juve, un tuo commento sulla penalizzazione È già stato detto molto a riguardo e penso ci sia poco da aggiungere. Se ciò di cui è accusata la Juventus è accertato, è un epilogo inevitabile. Il mio augurio è che possa rappresentare un monito per il futuro, che possa aprirsi a riforme che impediscano questa gestione nociva dei club. Ci puoi svelare che squadra tieni? Da bambino avevo simpatie per un club, ora la professionalità mi impongono la più totale imparzialità.
Lascia un commento