Views: 0
Ritornare in massima serie dopo sei anni, nel corso dei quali si è rischiato di sprofondare anche in Lega Pro, e mostrare grande entusiasmo e freschezza, con buoni risultati e prestazioni di grande spessore, è il frutto di un grande lavoro. Come quello che sta portando avanti mister Sarri, napoletano di nascita ma toscano d’adozione, che ha costruito la risalita di questa bella realtà. L’Empoli sta attraversando un momento di grande forma, il livello di autostima della squadra si è alzato notevolmente, è cresciuta anche la convinzione e la consapevolezza di poter raggiungere l’obiettivo salvezza.
Per andare alla scoperta di questa squadra neopromessa ma molto temibile, contattiamo il telecronista di Antenna 5, Alessandro Marinai, il quale analizza prima gli ultimi risultati lusinghieri: “Il momento è positivo specialmente adesso che si è reduci da un filotto di risultati positivi. Sono stati conquistati sette punti nelle ultime tre partite ma potevano essere nove. Prima ci si è imposti in casa contro una Lazio in buona forma, poi è arrivato il colpo corsaro a Parma, mentre con l’Atalanta la prestazione è stata ottima ma è mancato solo il gol. Quindi, si poteva centrare un tris di successi perché, contro gli orobici, erano i toscani a meritare qualcosa in più. Considerando anche la bella vittoria ottenuta in coppa Italia contro un Genoa che sta facendo grandissime cose in campionato, allora il quadro che ne viene fuori lascia ben sperare. Ma da queste parti non si fanno drammi neanche quando si perde, figurarsi ora che è un periodo esaltante. Regna uno stato d’animo collettivo di armonia e distensione, e chissà che proprio questo non possa rivelarsi un valore aggiunto”.
Il Napoli è una squadra che in casa si esalta con le grandi ma soffre maledettamente le piccole. 3 vittorie su 6 a Fuorigrotta sono troppo poche per una squadra che, a detta del presidente, puntava a vincere lo scudetto. Contro Cagliari e Palermo sono state buttate due vittorie che, una squadra di vertice, non può fare, con l’Empoli bisognerà ritornare esplosivi in attacco ma, soprattutto, attentissimi in difesa. A quanto pare, non verrà un’avversaria intenzionata a fare catenaccio: “Sicuramente non ci si chiuderà in difesa, come magari fanno e hanno fatto in passato altre squadre al San Paolo. È un po’ l’atteggiamento che si ha contro tutte, quello di affrontare le gare a viso aperto senza fare le barricate. Poi, alla luce anche dei risultati positivi, si giocherà senza alcuna pressione consapevoli che, anche in caso di sconfitta, non partirebbe la caccia al responsabile. Sarà un Empoli spigliato quello che verrà a Napoli, disposto a giocarsi le sue carte per strappare un risultato positivo”. Ma quali sono gli aspetti migliori della formazione toscana, guidata da un tecnico che è ormai parte integrante del progetto? In poche parole, da cosa devono mettersi in guardia gli azzurri per non farsi imbrigliare? “Nel 4-3-1-2 di mister Sarri tutti si esprimono bene, poi è una squadra che gioca insieme da tre anni, quindi, ci sono meccanismi collaudati. Questo ha cementato ulteriormente un gruppo che si conosce bene e che sa di avere valori importanti. La pericolosità di questa squadra è anche figlia degli schemi sui calci da fermo su cui bisogna prestare parecchia attenzione per non essere sorpresi. Ecco l’Empoli, pur non vantando nomi altisonanti, è un complesso armonico in cui tutti recitano la loro parte svolgendo con merito e profitto le proprie mansioni. Definirei gioioso il gioco dell’Empoli, una squadra che piace e diverte”.
L’Empoli è stato riportato in massima serie da gente di grande esperienza ma anche da giovani interessanti, questo mix è stato confermato anche sapendo di affrontare le big del calcio italiano. L’effervescenza è rimasta la stessa, ma chiediamo al gentilissimo collega toscano di indicarci alcuni elementi che, più di tutti, rappresentano la forza dell’undici di Sarri: “Farei un torto agli altri se citassi solo alcuni ma, se proprio mi devo sbilanciare, dico che Maccarone è l’emblema del carisma e c’è un grande legame tra lui e questa maglia a cui ha dato tanto ma da cui ha anche ricevuto. Poi Tavano è entrato di diritto nella storia di questo club essendo il giocatore più prolifico, ma l’Empoli non è solo questi due, c’è Rugani che è un giovane in ascesa e che, a suon di ottime prestazioni, sta attirando tanti estimatori. A far girare la squadra poi è Valdifiori con le sue verticalizzazioni e la sua intelligenza calcisitica. Ce ne sarebbero altri da menzionare, ma questa squadra non dipende da un singolo, è un gruppo unito, assemblato e guidato da un allenatore che è un po’ l’artefice di tutto questo”.
Lascia un commento