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La cura Novellino c’è ma non porta punti. L’Ascolti ribalta e vince al Partenio per 2-1. La punizione di Verde illude, ma Gatto agguanta poco dopo il pari. Nella ripresa i biancoverdi giocano bene, mettono alle corde gli ospiti, ma sul più bello subiscono il gol di Cacia e restano in 10 per l’espulsione di Perrotta. La reazione dell’Avellino è più di pancia che di testa, la squadra dimostra di avere carattere, impreca contro la sfortuna per il palo colpito da Djimsiti e mostra dimostra di aver superato quella fragilità mentale mostrata con la precedente gestione tecnica. C’è sicuramente ancora tanto da fare per Novellino. Manca un bel po’ di cinismo e la classifica spaventa, però qualche segnale di riscossa si è visto questo pomeriggio.
BOTTA E RISPOSTA- Novellino rivoluziona l’Avellino: 4-4-2 con Verde e Crecco esterni di centrocampo, davanti il tandem Ardemagni-Castaldo. Aglietti risponde con il 4-3-1-2. Spazio a Cacia e Gatto in attacco. Non c’è molto da segnalare nel primo quarto d’ora: solo due ammonizioni per Paghera e Mengoni e un tiro di Castaldo respinto dal muro bianconero. Per il resto poco o niente. La manovra dell’Avellino è lenta e non produce tiri in porta. Poi al 26′ Castaldo viene steso ai 20 metri. Verde sistema il pallone e beffa Lanni direttamente su punizione. Gol magnifico e Avellino avanti. Il match si accende e l’Ascoli reagisce con la conclusione di Giorgi che sfiora il palo. L’Ascoli c’è ed è più che mai in partita, soprattutto a destra dove Orsolini fa quello che vuole. Proprio l’esterno impegna Frattali con un rasoterra dalla distanza. E’ il preludio al pari meritato degli ospiti: Cacia veste i panni dell’assist-man e mette in mezzo un pallone che Gatto deve solo spingere in port. Al 37′ l’equilibrio è ristabilito, ma dopo 4 giri di lancette l’Avellino potrebbe mettere di nuovo la freccia: torsione di Ardemagni e palla sulla traversa. E’ questa l’ultima emozione prima del rientro negli spogliatoi.
DECIDE CACIA- Avvio di ripresa gradevole: le squadre si allungano e concedono più spazi. L’Avellino è più aggressivo e sfiora il vantaggio con Crecco che mastica la conclusione in area di rigore. Novellino prova a vincerla e inserisce Belloni al posto di Crecco. L’Ascoli soffre e perde tanti palloni nella propria metà campo, ma nel momento più critico i bianconeri passano: fuga di Mignanelli sulla sinistra, cross per Orsolini che centra la traversa, tap in di Cacia e parata di Perrotta. E’ rigore più espulsione. Dagli undici metri Cacia non sbaglia e porta avanti l’Ascoli. L’Avellino non ha il tempo per deprimersi e prova a riequilibrare il match con Belloni che impegna Lanni con un bel rasoterra. La volontà c’è, ma da sola non basta. Anche perchè dietro si aprono delle praterie per Orsolini e Gatto che non capitalizzano. Novellino gioca la carta della disperazione: dentro Camara, fuori Verde esausto. L’Ascoli non affonda il colpo e mantiene artificialmente in vita i biancoverdi. E’ come giocare con il fuoco, perchè l’Avellino non si arrende e sfiora il pari in 3 occasioni: prima un palo di Djimsiti, poi l’errore di Jidayi sottoporta, infine l’uscita provvidenziale di Lanni su Castaldo nell’area piccola. Ma la palla non vuole saperne di entrare. Dopo 5′ di recupero l’Avellino alza bandiera bianca e l’Ascoli tira un enorme sospiro di sollievo.
Mariano Messinese
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