14 Marzo 2025
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Terzo giorno di allenamenti e Sannino parlò

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Raffaele Cioffi - Redazione -
Raffaele Cioffi – Redazione –

Piccoli fastidi, piccole noie? Sannino non vuol saperne: “Siamo solo all’inizio, devono allenarsi”. Perentorio il mister con i suoi collaboratori e poi con gli stessi calciatori nel discorso a metà campo prima di iniziare la seduta mattutina del terzo giorno di ritiro sarnanese. Primo allenamento in gruppo per Valerio Mantovani, che ha svolto con i compagni tutto, fin dal riscaldamento, lo stretching e il lavoro tecnico col pallone. Dopodichè è arrivato il momento di un pizzico di tattica (sempre col canovaccio del 4-4-2) in una mini partitella e poi della corsa: in base ai dati raccolti ieri dallo staff dei preparatori atletici con l’utilizzo dei rilevatori gps per ogni atleta, i calciatori sono stati divisi in gruppi per percorrere una complessiva distanza di 6mila metri. Ad ogni gruppo è stato assegnato un tempo limite entro cui attenersi in ciascuna delle sei ripetizioni da mille metri. Nel gruppo dei più pimpanti Caccavallo, Odjer e Grillo, seguiti da Troianiello, Bovo e dal giovane Proto. Via via tutti gli altri. Pesante allenamento a parte per i portieri, che con Gigi Genovese si sono recati su un vicino terrapieno per effettuare alcuni scatti in salita, prima di trasformare tutto in campo con squat e lavoro di forza. Più tardi conferenza stampa di mister Sannino, alle 12:30. Nel pomeriggio atteso l’arrivo di Alan Empereur dal Brasile. Il brasiliano è atterrato alle 13 a Fiumicino, un delegato della società lo attenderà all’aeroporto per portarlo in ritiro. Il centrale resta comunque in uscita ed in attesa di evoluzioni dal mercato. Sulle sue tracce sembrano esserci gli spagnoli del Levante. A fine seduta la sorpresa. E il terzo giorno… parlò. A tutto Beppe Sannino, che direttamente dal ritiro di Sarnano parla ai microfoni dei cronisti presenti nelle Marche. Tranquillo, sorridente, quasi rilassato. Ma solo all’apparenza: “Siamo in una fase dove bisogna conoscersi: è un periodo conoscitivo – dice, prima di passare all’argomento principe – Non parlo di mercato, ora dobbiamo lavorare e cercare i calciatori che ho a disposizione nelle migliori condizioni possibili. E’ chiaro, la società è vigile ma non sto qui tutto il giorno e tutti i giorni a parlare di mercato. Per giocare in un modo o in un altro ho bisogno di alcuni calciatori. Se li ho a disposizione? Ho i difensori i difesa, i centrocampisti a centrocampo e gli attaccanti in attacco, quindi… Devo vedere chi riesce a darmi più serenità nella gestione della partita, questi sono i profili che cerchiamo ed è quello che voglio. La rosa va arricchita, sicuramente, e bisogna tenere in considerazione anche il fattore over-under. Abbiamo bisogno di 18 over importanti e di ragazzi giovani bravi, all’altezza. Calaiò? I nomi sono tanti, poi bisogna capire chi arriverà. Calaiò è un giocatore importantissimo, di grande caratura, ma dobbiamo integrare la rosa al meglio. Bisogna conoscere anche le personalità del calciatore – avvisa i cronisti prima di lasciare un traccia, seppur piccolissima – ad esempio a Calaiò affiancherei un Calaiò che deve crescere. Il problema è che non è facile trovarli. Deve esserci competizione, solo così ci sarà voglia di soffrire settimana dopo settimana, tutti con lo stesso spirito. Si possono sbagliare le partite, l’importante è avere la coscienza a posto”.

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Al centro dei pensieri anche Alfredo Donnarumma, che ha ricevuto un’offerta importante dal Chievo e sta valutando il futuro con calma, anche se per il momento. “Sta con noi, sono felice di allenarlo e può fare ancora molto di più, così come Coda. Per il resto decide la società. Empereur? A me interessa il campo, ora abbiamo cinque difensori e vedremo. Il mercato è talmente in evoluzione che a volte si verificano situazioni inattese. Il rapporto tra me e i calciatori è semplice: ci rispettiamo, ci conosciamo e conosciamo i nostri caratteri, ma senza far volare parole grosse. Ormai il “vaffa…” è all’ordine del giorno, io non mollo mai, il giorno in cui lascerò perdere dovrete cercare un nuovo allenatore. Stiamo lavorando sull’occupazione degli spazi, non invento niente. Dalla prima amichevole mi attendo, inizialmente, che non ci siano infortuni. Caccavallo? E’ il giocatore più resistente che abbiamo. Ha grande capacità di corsa, a volte la carriera si costruisce anche su altre capacità che magari non sapevi di avere. Poi, può fare anche la seconda punta. Lavoro con quello che ho – ha continuato – alleno e difficilmente mi sentirete lamentare durante l’anno. Per me i calciatori più forti sono quelli che ho a disposizione: chi c’è, conta. I giocatori che sono qui, ad esempio, sono i calciatori più forti. Di mercato, comunque, avrete modo di parlare con Fabiani, con me dovete palare di calcio”. Ed ecco accontentato : “La difesa a quattro per me è la base, poi può anche capitare di giocare a tre, però partiamo dai quattro dietro. Multe? Non ne ho fatta nemmeno una ancora, il regolamento lo hanno fatto i giocatori. Eventuali soldi li devolveremo in beneficenza. Il capitano? Lo sceglierà il gruppo, è ancora presto. Schiavi è uno dei ragazzi più seri, ha voglia e disponibilità. Sa che ha fatto l’ultima partita ad ottobre ed è reduce da un infortunio, ma io lo aspetto”.

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