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Servizio di Maurizio Longhi @riproduzione riservata
C’era tanto scetticismo intorno a questa Italia, di cui già si recitava il de profundis, la si è definita modesta e priva di qualità ma, in fondo, si sapeva che avrebbe compensato giocando con grande cuore e spirito battagliero. Nel debutto di Lione contro il Belgio, la Nazionale di Conte ha piegato meritatamente un Belgio che era dato per favorito all’inizio ma che non ha dimostrato di essere superiore, tutt’altro. Nella prima parte della gara, regnava un perfetto equilibrio, Hazard e compagni avevano più possesso palla e provavano ad impostare il gioco ma l’Italia era sempre pronta a ripartire in velocità. Non si registravano grandi occasioni quando gli azzurri, al primo vero affondo, sono passati in vantaggio. Lancio da applausi di Bonucci per Giaccherini che, in area, ha controllato alla grande una palla difficilissima per poi battere Courtois. Il Belgio è come se avesse subito il colpo perché, al di là di qualche spunto di Hazard e tentativi da fuori di Nainggolan, non è che abbia impensierito più di tanto Buffon fino alla fine del primo tempo, anzi, Pellè si è divorato un gol già fatto di testa dopo un pasticcio difensivo dei belgi.
Nella ripresa, l’Italia ha continuato a difendersi bene senza schiacciarsi, non sono mancate le amnesie, come quella che ha aperto una prateria per Lukaku che, solo davanti a Buffon, ha calciato fuori. Passato il brivido, gli azzurri hanno ricoperto benissimo il campo con il Belgio che non riusciva a dare velocità alle azioni offensive, le occasioni migliori le ha avuto sempre l’Italia, prima con Pellè su cui è stato straordinario Courtois compiendo un intervento prodigioso e poi con Immobile, il cui bolide è stato intercettato dal portierone del Chelsea. Il Belgio ha avuto rigurgiti di orgoglio con Origi e poi, nelle battute finali, con Fellaini che, proprio davanti a Buffon, ha avuto un controllo difettoso, poi, nei minuti di recupero, un contropiede devastante ha fatto sì che Pellè capitalizzasse al meglio un servizio di Candreva. 2-0 e giusto così, sì, perché l’Italia ha meritato questo successo nel debutto di un Europeo che vedeva gli azzurri partire anche più giù di una seconda fascia. Conte ha preferito lavorare nel silenzio e plasmare il gruppo con la grinta che è riuscito a trasmettere alla Juventus nei tre scudetti vinti sulla panchina bianconera.
Non si sa che cammino sarà quello degli azzurri, sta di fatto che, dopo aver manifestato tante perplessità sul potenziale di questa Nazionale, almeno per questa sera le vanno riservati legittimi e meritati complimenti per una partita interpretata alla grande sotto l’aspetto tattico. Questa può essere la forza dell’Italia, disciplina tattica, temperamento e una fase difensiva curata nei minimi dettagli, i complimenti non devono diventare celebrazioni, altrimenti si può correre il rischio dell’autocompiacimento. No, questa Italia deve conservare umiltà e voglia di sorprendere, anche queste possono essere le armi più giuste per essere protagonisti contrariamente a tutti i pronostici iniziali. Ci si aspettava un Belgio spumeggiante, invece, la scena se l’è presa l’Italia che da stasera in poi avrà ancora più fiducia nelle proprie capacità e sicuramente sarà seguita con maggiore trasporto.
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