14 Marzo 2025
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Frattese a testa alta, la Cavese spera nel ripescaggio. Il film della gara

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Non c’è mai sconfitta nel cuore di chi lotta. E la Frattese, orgogliosa ed esuberante come sempre, ha rispettato appieno questo aforisma. I nerostellati non entrano tra le magnifiche nove fuoriuscite dalle finali play-off dei rispettivi gironi, ma si congedano dal campionato a testa alta. La Cavese passa a Frattamaggiore dopo i tempi supplementari (3-2), nella finalissima del girone I, e ora proverà a giocarsi ogni chance di ripescaggio sperando in una posizione benigna nella griglia che sarà diramata a stagione conclusa. Non è bastata alla squadra di Stefano Liquidato la spinta dei 3000 accorsi allo Ianniello per trascinarla ad un epilogo più favorevole (nessun tifoso blufoncè presente a causa del divieto imposto ai residenti della Provincia di Salerno). E, come la scorsa primavera, resta la beffa di un altro spareggio perso dopo un’annata stellare: a maggio del 2015 fu, infatti, la Neapolis a mandare al tappeto (3-1) i ragazzi di Teore Grimaldi. Match, anche quello, che vide la Frattese andare in vantaggio prima di naufragare coi biancoblù di Bruno Mandragora.

Nel 4-3-3 di Stefano Liquidato, c’è Barbato al fianco di Tommasini in difesa, con Rinaldi tra i pali, Capaldo a destra e Della Monica a sinistra. Regia affidata a Costanzo, con Ammaturo e Liccardo ai lati, in attacco solito trio delle meraviglie Celiento-Longo-Marotta. Pressoché speculare il modulo di Emilio Longo, con Gatto che funge da play assistito da Di Deo e Proia (quest’ultimo va spesso ad appoggiarsi alla linea offensiva), Varriale punta centrale e Cicerelli con D’Anna esterni d’attacco. L’inizio è decisamente di marca metelliana: D’Anna sfugge a Capaldo e sfodera una conclusione sul primo palo che Rinaldi devia in corner. Sulla battuta irrompe Maraucci la cui spaccata è nuovamente spazzata in angolo, prima che lo stesso centrale ex Sorrento ed Akragas confezioni un diagonale che va di poco a lato. Capaldo non riesce mai a tenere a freno D’Anna e, insomma, sono dieci minuti di fuoco per la Cavese, che parte con rabbia e determinazione non fosse altro perché ha un solo risultato a disposizione: la vittoria. Poi la Frattese esce dal guscio, prova a distendersi con più convinzione e, soprattutto, sfrutta con le proprie ripartenze gli spazi lasciati dagli ospiti. La fiondata di Liccardo finisce sul fondo, quindi Barbato si produce in un lancio millimetrico che coglie Marotta, il numero uno ospite Conti gli frana addosso ma per l’arbitro, l’empolese Guarnieri, non è penalty. E’ il primo episodio contestato. Tommasini sbaglia un retropassaggio e Varriale per poco non ne approfitta, poi arriva una botta di Costanzo dalla distanza: palla larga. E’ l’antipasto di un altro rigore reclamato: Marotta prova a dialogare con Longo ma Mansi, forse con una mano, interrompe la trama. Guarnieri lascia proseguire ma, più in genere, sceglie una direzione all’inglese non sanzionando diversi interventi duri dei giocatori cavesi. I metelliani, dopo il buon approccio, si sono già intimiditi da un po’, soffrendo oltremisura la reazione di orgoglio nerostellata. E la Frattese passa (20′). Celiento si inventa un siluro da distanza abissale che si spegne nell’angolino alto alla sinistra di Conti. Ianniello in delirio e Marotta che sfiora il bis mandando la propria conclusione alta di poco. Il break della Cavese sta solo nell’iniziativa di Di Deo che costruisce una palombella sulla quale Varriale si avvita con decisione: sfera alta sulla traversa. In chiusura di tempo, Guarnieri decima le due squadre: Maraucci e Tommasini  si toccano in modo proibito nell’area piccola e finiscono entrambi a terra. Consueto capannello, proteste vibranti e diffuse, e doppio rosso. Si finisce con Ammaturo che scala sulla fascia destra ma, dopo l’intervallo, Acampora va a rimpiazzarlo consentendo a Della Monica di spostarsi da sinistra al centro della difesa. Nella Cavese, è Di Deo a piazzarsi in retroguardia.

Per una fase iniziale del secondo tempo, non è che si veda un grande spettacolo. Il caldo torrido alla lunga incide sulle gambe dei giocatori e fortuna che, durante la pausa, ci siano almeno delle pompe d’acqua automatiche che innaffiano gli spettatori presenti nella Tribuna scoperta. Ma è quello il momento in cui il trainer metelliano Longo vince, con la sua intuizione, la sfida: dentro Ausiello e Criniti, fuori Proia e D’Anna. La prima fiammata la produce comunque Costanzo, che ruba palla in mediana a Gatto e verticalizza per Longo che, solo davanti a Conti, si fa deviare il tocco in angolo. Varriale prima manda un tiro alto, poi si fa ammonire per simulazione. Può fare centro Barbato, ma il suo sinistro potente è smanacciato da Conti in corner. Quindi De Rosa rileva Varriale e, a fronte di tre giocatori freschi ed offensivi, la Frattese non riesce ad opporre più di tanto per un fisiologico calo fisico più che per la volontà di gestire il vantaggio. Forsennati i ritmi del primo tempo, naturale un appannamento nella ripresa che, nella seconda metà, vede prevalere la Cavese. Proprio l’esperto attaccante dei blufoncè, ad appena 30 secondi dal suo ingresso, si prepara con abilità la conclusione che poi sorvola di non molto la traversa. Conti neutralizza il tiro di  Longo, mentre il cross di Padovano non trova per un dettaglio l’inzuccata di Cicerelli e il diagonale di Gatto termina a lato. Vacca rimpiazza Marotta e va in contrasto con Padovano a centrocampo, Di Deo raccoglie e spara un missile che finisce alto. Calamaio entra per Liccardo, nella Frattese, ma gli ospiti premono e hanno oramai la sfida in mano: serve solo il gol della speranza. Che arriva all’88’ (dopo una marcatura annullata a Criniti per fuorigioco) quando Di Deo scodella per De Rosa, traversone basso e Della Monica si lascia beffare da Ausiello, il quale riesce addirittura a girarsi nell’area piccola ed a fare centro sul primo palo. Ma non finisce qui, perché Criniti sfiora il palo con una sassata dalla distanza mancando il match ball.

Il primo tempo supplementare, in definitiva, è la prosecuzione di quanto visto per una buona fase della ripresa: Cavese più pimpante, e che ha l’inerzia psicologica dalla sua parte, Frattese che boccheggia. E Criniti, dopo una manciata di secondi, la sblocca finalizzando sottomisura un cross di Donnarumma il quale, otto minuti più tardi, materializza dal cilindro un tiro velenoso dalla sinistra che sorprende Rinaldi, numero uno nerostellato che, poco prima della fine dei tempi regolamentari, aveva accusato uno stiramento ma era rimasto stoicamente in campo. Per il terzino mancino di Longo, che viene poi allontanato dalla panchina (forse qualche passo in più fuori l’area tecnica), un premio per una prestazione davvero positiva. Un gruppo di ultras, visibilmente contrariati, lascia la Tribuna dopo qualche coro ostile e, forse, anche inopportuno oltre che ingereroso per un gruppo che, in questa stagione, ha sfiorato il miracolo calcistico. Sul 3-1 si potrebbe pensare che i giochi siano fatti ma è una certezza totalmente sbagliata. Perché irrompe l’episodio che scuote di nuovo gli equilibri in campo. Ed accade in avvio di secondo tempo supplementare: il tiro di Longo è intercettato con un braccio da Donnarumma e l’arbitro decreta il rigore buttando fuori il giocatore metelliano per doppia ammonizione. E’ lo stesso biondo bomber a trasformare. Da quel momento, è un assedio perenne alla porta di Conti. La Cavese si eclissa, un po’ per la paura di non farcela, un po’ perché la pressione nerostellata è rabbiosa. Costanzo prima prepara il siluro e poi calcia una punizione carpita di testa da Celiento: in entrambi i casi, la presa di Conti è diretta. Il forcing dei padroni di casa è continuo, il cuore viene gettato oltre l’ostacolo. Una mischia in area cavese genera un campanile che non sortisce effetti (la difesa blufoncè spazza via), quindi De Rosa parte in contropiede e coglie l’esterno della rete quasi a tu pet tu con Rinaldi.

Non c’è più tempo per rimediare e, a brindare, è la Cavese. L’applauso immediato dei 3000 dello Ianniello è, però, l’omaggio per una cavalcata straordinaria e, solo un anno fa, inaspettata. Qualcuno stramazza al suolo per la fatica, qualcun altro si dispera. Ma ognuno, all’esterno, capisce che questa è stata una stagione esaltante ed indimenticabile per Frattamaggiore e la Frattese. E’ stato tutto troppo bello, tutto troppo magico, tutto troppo entusiasmante. L’avventura nerostellata finisce qui ma resterà scritta per sempre nei libri di storia. Negli spogliatoi ospiti, invece, è tutto un proliferare di canti e balli. Un momento di estasi che coinvolge anche i colleghi di Cava e l’entourage metelliano. Ora inizia il periodo della speranza. La Cavese attende la Lega Pro, ma anche la Lega Pro attende la Cavese. Perché una piazza come questa non potrà rassegnarsi ancora per tanto al dilettantismo.  (FOTO FRATTESE CALCIO)

 

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Giornalista pubblicista e' uno dei fondatori di Footballweb

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