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Servizio di Enzo Paudice @riproduzione riservata
Odio avere ragione, ma devo ammetterlo oggi ho avuto ragione. In primo luogo, dopo la partita con il Bologna, sono stato uno dei pochi ad affermare che non si dovesse sparare a zero su Mati Fernandez, sebbene una sua ingenuità avesse costretto la squadra viola a giocare tutto il secondo tempo in dieci. Ritenevo infatti che il giocatore cileno, essendosi finalmente adeguato al gioco di Mister Sousa, non ci avrebbe messo molto a farsi perdonare. Ciò che mi ha stupito è che sia arrivato in così breve termine. Alla prima partita giocata dopo l’espulsione, il cileno ha saputo infatti ripagare la fiducia datagli (non parlo della mia ma quella di Sousa), sbloccando la gara con un bel colpo di testa su assist di Tello e fornendo l’assist allo stesso giocatore spagnolo per il raddoppio. Quasi ai margini della squadra (a gennaio sembrava quasi fatta per il suo passaggio alla Samp) Mati diventa oggi un’arma in più per l’allenatore portoghese. Contando che in 10 giorni si affrontano Tottenham, Napoli e Roma, l’apporto del cileno può essere estremamente prezioso per dare alla squadra una maggiore imprevedibilità.
In secondo luogo, più volte ho evidenziato che la squadra avesse sviluppato un certo cinismo, che le permette di vincere le partite anche quando a meritarlo fosse l’avversario. Guardando la partita di Bergamo, chi ha il coraggio di dire il contrario? Sfido inoltre chiunque ad negare che partite così fino ad un anno fa l’avremmo pareggiate se non addirittura perse. Continuo a ripeterlo, l’elemento in più che caratterizza questa squadra rispetto alle stagioni precedenti è questa capacità di studiare l’avversario e colpirlo nei momenti giusti, qualità che hanno solo le grandi squadre.
Il Terzo e ultimo capitolo è legato invece a Kalinic. Che il croato sarebbe ritornato al gol ben presto, era un evento abbastanza prevedibile. In questo caso pertanto non me ne vanterò più di tanto. Userò tale successo personale piuttosto per portare l’attenzione sul fatto che il ritorno al gol del nostro centravanti coincida, come evidenziato in precedenza, con l’inizio di un ciclo di partite cruciali per la stagione Viola. Le tre partite che seguiranno, peseranno infatti molto sull’esito finale della stagione (su tutte quella con la Roma). Il ritorno al gol di Kalinic è oro che cola per Sousa, soprattutto vista ancora la discontinuità di Babacar e il momento poco felice di Ilicic, al portoghese la capacità di tirarci un bel gioiello.
Chiedo infine scusa se oggi abbia mostrato un po’ di superbia nel lodarmi, ma un’anima Rock sa bene quando è il momento di elogiare se stessi.
Stay Rock and Forza Viola
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